Un’altra volta i conti non tornano: il ministero dell’Interno e l’Agenzia delle entrate hanno calcolato un rimborso del mancato gettito Imu al Comune decisamente molto più basso rispetto al reale.
E di nuovo il sindaco, Luca Gosso, e i funzionari del Comune hanno dovuto mettere mano a penna e carta e scrivere “a chi di dovere”. Sempre che si riesca a trovare l’interlocutore giusto, il che non è affatto detto, come è scritto nella lettera stessa.
Ecco come stanno le cose.
Una richiesta urgente di rettifica circa “le spettanze al ristoro del mancato gettito Imu” è stata inviata dal sindaco di Busca, Luca Gosso, al ministero dell’Interno e all’Agenzia delle entrate.
Il riferimento è al decreto pubblicato il 30 novembre scorso con cui sono stati resi noti gli importi di compensazione ai Comini sul minor gettito Imu. Per Busca l’importo a ristoro per il mancato gettito Imu prima casa e terreni agricoli è di 76.927 euro, che confrontato con il precedente dato di 305.251 costituisce un minor gettito effettivo di 228.232 euro.
“Questo taglio – scrive il sindaco al ministero – non ha tenuto conto che il nostro comune è a forte economia agricola con un numero alto di imprese e coltivatori diretti (circa 800) che sono stati esentati dal pagamento proprio con le ultimissime disposizioni, senza che sia previsto il relativo rimborso”.
Il taglio previsto dal ministero, sproporzionato rispetto alla realtà locale, potrebbe perciò comportate un buco di bilancio non preventivabile ora.
Il sindaco chiede, dunque, di conoscere quali calcoli abbiano portato il ministero a valutare un trasferimento ridotto di così tanto.
Infine, poiché agli amministratori ed ai funzionari del Comune risulta spesso difficile addirittura mettersi in contatto direttamente con chi al ministero si occupa praticamente dei conteggi, il sindaco chiede nella stessa lettera, di conoscere il nome ed il recapito del responsabile del procedimento.
Il sindaco chiede che gli sia risposto per iscritto almeno entro il prossimo 6 dicembre.
Anche l’Anci delude
Gosso ha poi interpellato anche il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino a proposito degli aumenti delle aliquote Imu
“E’ l’ennesima presa in giro – spiega Gosso - ai danni della maggior parte di Sindaci seri e corretti, che non hanno pensato di aumentare all’ultimo minuto una tassa che veniva data per abolita. Ed è ancora più vergognoso come l’Anci si presti a questo stesso gioco, schierandosi dalla parte di chi tenta di fare il furbo, a svantaggio di chi si è comportato con onestà. Speriamo che il pasticciaccio brutto non sia fatto pagare agli altri 6600 comuni italiani che non hanno aumentato le aliquote base sulla prima casa. Ho scritto a Fassino per dirgli queste cose. Gli ho fatto sapere che, certo, anche noi bravi ragazzi, ora potremmo ancora aumentare l’aliquota entro il 9 dicembre per ottenere maggiori rimborsi, ma che noi no, non lo faremo, perché non vogliamo cadere in una barzelletta”.