Lunedì prossimo, 16 dicembre, scade il pagamento della seconda rata Imu, imposta da cui sono esclusi le abitazioni principali e i terreni agricoli condotti direttamente.
Per un Comune come Busca la novità, resa nota dal Governo soltanto lo scorso 2 dicembre, che sono esclusi dal pagamento i terreni coltivati direttamente dai proprietari comporta uno sconquasso del bilancio dell’anno in corso. Infatti, ad oggi non si può quantificare quanto si incasserà, mentre per ora risultano comunque assenti le relative compensazioni, che per Busca, che conta tanti terreni agricoli condotti direttamente, dovranno essere rilevanti.
Consiglio comunale d’urgenza
In conseguenza di tutto ciò è convocato un Consiglio comunale d’urgenza per giovedì prossimo, 12 dicembre, alle ore 19,30, per la variazione di bilancio.
L’abolizione che ci danneggia
“L’abolizione dell’Imu – dice il sindaco Luca Gosso, anche come portavoce del Movimento dei Sindaci - ha causato soltanto problemi. La soluzione è semplice, ma non abbiamo ancora trovato orecchie per sentirla: lo Stato dovrebbe stabilire l’importo dei trasferimenti a priori e lasciare poi, di conseguenza, a ciascun Comune l’autonomia di modulare le aliquote ed le agevolazioni. Perché il modello delle compensazioni non funziona, i conti non corrispondono e noi sindaci ‘virtuosi’ siamo davvero stanchi di sgolarci per ottenere quanto dovuto, lasciati soli in periferia, senza riferimenti e senza interlocutori diretti”.
Rapporto impari
“Consideriamo poi un dato eclatante – denuncia Gosso -: ogni anno da contribuenti di Busca se ne partono per Roma oltre 50 milioni di euro in tasse varie, mentre ne ritorna in trasferimenti meno di uno, finanziato, tra l’altro, con la nostra quota Imu, sulla quale non abbiamo mai certezza e per ottenere la quale dobbiamo ogni volta dimostrare, precisare, far riconteggiare… Mi rivolgo ai parlamentari cuneesi: salvateci dall’esasperazione”.