Movimento dei Sindaci: Questa burocrazia ci uccide

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Gosso: “Comuni e imprese soffocati dalle pratiche e l’egovernment senza la banda larga  non aiuta, anzi peggiora la situazione”. Condividono il messaggio Confidustria e Confartigianato

Data:

27 Gennaio 2014

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Il Movimento dei Sindaci in una delle passate  manifestazioni
Il Movimento dei Sindaci in una delle passate manifestazioni

Forse l’intenzione era buona e gli scopi più che condivisibili: riduzione degli sprechi  e lotta alla corruzione. Di sicuro i risultati sono disastrosi: un aumento delle pratiche burocratiche che uccide, senza ottenere nessuno degli obiettivi indicati.

 

E’ questo l’ultimo grido d’allarme del Movimento dei Sindaci del Piemonte, che si rivolge non più all’Anci, quell’associazione  nazionale dei Comuni presieduta dal sindaco di Torino Piero Fassino che “si occupa soltanto delle grandi città”, ma direttamente ai parlamentari, perché cambino le regole, e alla società civile, associazioni e cittadini,  perché si uniscano alla lotta.

 

La denuncia è del sindaco, Luca Gosso, che parla a nome del Movimento : “Mentre a parole si riempiono la bocca circa la necessità di snellire le pratiche, chissà perché non fanno che imporre sempre maggiori vincoli. I quali non servono a nulla, se non a inchiodare la macchina pubblica, che invece dovrebbe impiegare il suo tempo per  trovare le risorse necessarie agli investimenti,  per dare una mano importante alla ripresa dell’economia. Invece no: gli uffici di un medio piccolo comune sono intasati da obblighi assurdi e la serie di riforme avviate negli ultimi anni hanno peggiorato la situazione”.

 

Facciamo qualche esempio?

Volentieri – risponde Gosso - Dall’inizio dell’anno gli uffici sono impegnati nell’adeguamento della norma sulla trasparenza, che sta comportando un appesantimento straordinario  delle procedure, senza distinzioni tra piccoli, medi e grandi comuni. Poi devono di nuovo verificare, una per una, tutte le determine di spesa dell’ultimo anno, già pubblicate  on line,  per la certificazione dell’anticorruzione. Gli acquisti ora devono passare tramite la Consip (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici), ma spesso i vantaggi vengono vanificati da prodotti non di qualità e in genere manca l’assistenza del dopo vendita, che solo  un fornitore locale può garantire al meglio. Inoltre, se il prezzo è vantaggioso non raramente ci si rimette nel costo di trasporto, senza contare il tempo perso per le ricerche nei meandri dei siti Mepa (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione).  Da quest’anno gli affidamenti di  appalti con importo a base d’asta uguale o superiore a 40.000 euro devono essere gestiti tramite il sito dell’Autorità di vigilanza. Tutto on line: in teoria un’ottima cosa, ma  in pratica un disastro, perché i portali dei ministeri sono intasati, lenti ed obsoleti a causa di collegamenti non all’altezza. Anziché snellire,  appesantiscono”.

 

Insomma era meglio prima... “Almeno prima –  spiegano i Sindaci del Movimento - si  otteneva una visura camerale  in tempo reale con il servizio Infocamere, una posizione di casellario in pochi giorni dal Tribunale e il Durc (documento unico di regolarità contributiva) dello Sportello Unico era valido per quattro mesi. Ora è tutto più complesso. E’ diventato tutto più difficile – fanno rimarcare -  anche per le imprese che lavorano per conto dei Comuni: se da un lato si paralizzano gli uffici pubblici questa pazzesca  situazione contribuisce ad uccidere le piccole attività artigianali ed imprenditoriali che sono costrette a darsi una struttura amministrativa costosa ed improduttiva. Senza contare i problemi che abbiano noi in comuni dove ci sono uno e due impiegati e il segretario comunale è presente  part-time”.

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