Sovracanoni da rivalutare?

Dettagli della notizia

Convegno sabato mattina in municipio per i 50 del Bim Varaita

Data:

11 Ottobre 2006

Tempo di lettura:

3 min

La centrale Enel di Casteldelfino
La centrale Enel di Casteldelfino
Il Consorzio del Bacino imbrifero (Bim) del torrente Varaita festeggia i 50 anni dalla fondazione. Per celebrare la ricorrenza, il Bim ha pubblicato il volume “50 anni di Bim - Dalle falde del Monviso alla lontana pianura: 120 anni di energia idroelettrica in val Varaita” di Livio Berardo, curato da Nanni Gianaria. Il libro sarà presentato sabato prossimo, 14 ottobre, nel corso di un convegno organizzato a Busca, città dove si costituì il Consorzio, il cui sindaco, Luca Gosso, ne è oggi il vicepresidente. Il convegno, che si svolgerà nella mattinata, a partire dalle ore 9,30 in municipio, ha per titolo: “Rideterminazione delle potenze e rivalutazione dei sovracanoni?” Un argomento che suscita interesse e discussioni, perché mette ufficialmente in questione un tema di interesse nazionale: il sovracanone è il riconoscimento effettivo alla montagna per l’uso della ricorsa acqua, si tratta di quella specie di tassa che gli utilizzatori dell’energia elettrica - Enel e privati - pagano ai Comuni dei bacini e ritenuta da questi ultimi inadeguata, sia nella determinazione della potenza realmente ottenuta, sia nella vera e propria valutazione degli importi. Per discuterne, sono stati invitati a Busca esperti ed amministratori di livello nazionale e regionale. Nella sala consigliare del municipio, interverranno per i saluti il sindaco di Busca, Luca Gosso, il presidente della Comunità montana valle Varaita, Silvano Dovetta, il presidente del Consorzio Bim Varaita, Pietro Ruffa, il presidente nazionale Federbim, Edoardo Mensi, l’assessore regionale ad ambiente, parchi e aree protette, energia, risorse idriche, acque minerali e termali, Nicola de Ruggiero, Seguiranno le relazioni di Livio Berardo, in qualità di coautore del volume “50 anni di storia del Bim Varaita” , di Nanni Gianaria, coordinatore del volume, dell’ingegnere ed esperto Salvatore Guido Selleri, di Salvatore De Giorgio, direttore regionale pianificazione risorse idriche, e di Umberto Fino, assessore alle risorse idriche della Provincia di Cuneo. Concluderanno il convegno Lido Riba, presidente Uncem (Unione dei Comuni montani) regionale e Raffaele Costa, presidente della Provincia di Cuneo. L’energia elettrica in valle Varaita, una storia di… illuminati Con decreto del ministro dei lavori pubblici del 14 dicembre 1954 fu delimitato il bacino imbrifero montano del torrente Varaita, ai sensi della legge n. 959 del 1953, con i Comuni di Pontechianale, Bellino, Casteldelfino, Sampeyre, Frassino, Melle, Valmala, Brossasco, Isasca, Venasca, Rossana, Costigliole Saluzzo, Piasco e Busca. I 14 Comuni si costituirono in Consorzio, approvandone lo Statuto, nelle sedute del 27 maggio 1955 e del 25 giugno 1956 a Busca; il decreto di costituzione del prefetto di Cuneo porta la data del 17 settembre 1956; la prima riunione dell’Assemblea si tenne a Sampeyre il 4 ottobre 1956. Da quel momento il Consorzio ha iniziato ad amministrare le quote annuali derivate dai sovracanoni a carico dei concessionari delle grandi derivazioni d’acqua per la produzione di forza motrice, le cui opere di presa sono situate nell’ambito del perimetro imbrifero del Consorzio. Il sovracanone è stato il primo riconoscimento effettivo alla montagna per l’uso della sua ricorsa acqua. Nei primi anni di vita l’Assemblea del Bim e la sua Deputazione (una specie di giunta) decidevano di investire l’ammontare dei sovracanoni in opere a servizio dell’intero Consorzio costruendo l’edificio per ospitare il convitto alpino di Sampeyre e la strada del Colle dell’Agnello. In seguito l’ammontare dei sovracanoni è stato suddiviso tra tutti i Comuni del Consorzio. Nel libro di Berardo è raccontata non solo la storia del Consorzio, ma anche la vicenda della produzione di energia idroelettrica nel bacino del Varaita a partire dai decenni precedenti, fin dagli albori dell’invenzione. Una storia di pionieri dai nomi che sono diventati poi famosi anche in altri settori, come Burgo, autentici “illuminati” che hanno saputo sfruttare per primi la principale potenzialità economica espressa dalla montagna.

Immagini

Ultimo aggiornamento: