Straordinaria iniquità nella distribuzione delle risorse per il sociale da parte della Regione

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Gli enti gestori del Cuneese  si oppongono alla decisione di destinare il 99,7 % delle risorse relative alle prestazioni domiciliari per anziani ai territori delle Asl To 1/2/3.

Data:

12 Febbraio 2014

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La presidente del cda del Consorzio valli Grana e Maira, la buschese Alessandra Boccardo, durante una manifestazione a difesa del settore socio-assistenziale. Alla sua destra il consigliere comunale Ezio Donadio
La presidente del cda del Consorzio valli Grana e Maira, la buschese Alessandra Boccardo, durante una manifestazione a difesa del settore socio-assistenziale. Alla sua destra il consigliere comunale Ezio Donadio

Gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali  dell’Asl, tra cui anche il Consorzio delle valli  Grana e Maira cui aderisce il Comune di Busca, si oppongono alla decisione della  Regione Piemonte di destinare il 99,7 % delle risorse relative alle prestazioni domiciliari in lungo-assistenza per anziani non-autosufficienti ai territori delle ASL To 1/2/3.

 

I presidenti di assemblea e di consiglio di amministrazione e i direttori degli enti gestori . riuniti questa mattina a Cuneo  hanno denunciato la scelta fatta senza equità dalla Regione e intendono intervenire con diverse azioni.

 

“L’assurda distribuzione delle risorse dei fondi extra “Lea” (Livelli essenziali di assistenza) – spiegano i responsabili  del settore socio-assistenziale -  salta agli occhi se si considera che alla zona della Asl CN1 va una somma  (18.900 euro) equivalente ad 1 centesimo pro-capite, mentre a Torino sono destinati fondi pari a  32 euro pro-capite”.

 

Lo sconcerto – continuano presidenti e direttori -  è maggiore in quanto la cifra di cui si parla, circa 30 milioni,  corrisponde a meno di un terzo dei  totali 107 milioni di fondi extra “Lea” (per l’anno 2012) in discussine, ma, soprattutto in quanto questa iniquità così palese riguarda soltanto lo 0,4 % del bilancio della nostra sanità regionale. E’ naturale, perciò,  la nostra preoccupazione sul restante 99,6% delle disponibilità del settore delle quali non si conoscono le ripartizioni territoriali”.

 

Facendo poi anche riferimento ad una dubbia modalità di classificazione di alcuni servizi da “Lea” ed extra “Lea”, con le conseguenti ricadute sui servizi ai cittadini e sulle finanze dei Consorzi/Comuni, la riunione ha definito tre linee di intervento: il  ricorso al Tar contro le direttive regionali, l’invio di una lettera a firma di tutti i presidenti dei comitati dei Sindaci dei distretti alla direzione dell’Asl CN1 perché non si prendano decisioni unilaterali sui fondi extra “Lea” e che si sospendano comunicazioni impositive a fronte dell’incertezza delle informazioni, la convocazione di tutti i Sindaci dell’ASL CN1 sul problema specifico.

 

E’ necessaria – è stata la conclusione unanime della riunione di questa mattina – l’assunzione di responsabilità da parte di tutti perché si possa rideterminare una equità economica sul territorio regionale, affinché tutti i cittadini piemontesi ovunque abitino, soprattutto i più deboli, abbiamo pari diritti”.

 

 

 

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