Il Quartetto d'archi di Torino a villa Bafile

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Incontro musicale mercoledi 18 ottobre alle ore 21

Data:

11 Ottobre 2006

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4 min

L'associazione culturale Enrico Bafile ha sede nella storica villa in viale Strasburgo
L'associazione culturale Enrico Bafile ha sede nella storica villa in viale Strasburgo
Prestigioso concerto mercoledì 18 ottobre alle ore 21 in villa Bafile, organizzato dall’associazione culturale Enrico Bafile. Per gli incontri musicali, curati da Bruno Pignata e Rodolfo Venditti, la storica villa di viale Strasburgo ospiterà, a conclusione della stagione concertistica, il Quartetto d’archi di Torino. In programma musiche di Mozart, Webern, Puccini, Haydn. Il Quartetto è oggi composto da Giacomo Agazzini violino, Umberto Fantini, violino, Andrea Repetto viola, Manuel Zigante violoncello. Nacque nel 1988 con G.Agazzini (I violino), U.Fantini (II violino), A.Repetto (viola) e M.Zigante (violoncello) e si formò grazie a P.Farulli, A.Nannoni, M.Skampa e G.Kurtág. Premiato più volte in importanti concorsi internazionali, il Quartetto d’archi di Torino si esibisce in stagioni concertistiche e festival in Italia e all'estero. È stato trasmesso da Radio Tre, Rai Tre, Telepiù 3, R.T.B.F, Radio 3 Bruxelles, France Musique, B.B.C. e Radio Classica (Spagna). Nel 2002 ha inciso per la BMG la colonna sonora del film di G.Salvatores "Io non ho paura" composta da E.Bosso. Tra i suoi progetti artistici, la realizzazione di una serie di concerti comprendenti i quartetti di B. Bartók, l’integrale dei quartetti di L.van Beethoven e Mozart e le composizioni per quartetto di G. Kurtág Questo il programma di sala W.A. Mozart Quartetto k.168 in fa maggiore Allegro, Andante, Minuetto, Allegro A.Webern Langsamer satz G.Puccini Crisantemi F.J.Haydn Quartetto op.76 n°2 in re minore "le quinte" Allegro, Andante o piu tosto allegretto, Minuetto. Allegro ma non troppo - Trio Finale L'entrata, a pagamento, è riservata ai soci ed a quanti vogliano iscriversi per la prima volta all'associazione, con validità anche per l'anno 2007. ***** LA PRESENTAZIONE DELLA SERATA a cura di Rodolto Venditti, esperto di storia della musica Il concerto è dedicato alla musica per quartetto, cioè per un complesso strumentale costituito da due violini, viola e violoncello. Il programma spazia dalla più pura classicità del Settecento (Haydn, Mozart) alle più significative modernità del Novecento. Si apre con il quartetto K168 di Mozart, composto a Vienna nel 1773. In quell'anno Mozart è un diciassettenne che ha già viaggiato in Austria, Germania, Francia e Inghilterra, facendo inoltre ben tre viaggi in Italia, dove ha conosciuto innumerevoli musicisti ed ha ricevuto una enorme quantità di stimoli musicali. E', allora, naturale che egli risenta dello stile italiano, pur filtrandolo attraverso le tradizioni compositive dell'Austria. Ciò è subito percepibile nel primo movimento ("Allegro"), nel quale la metodicità dello stile italiano si unisce a una struttura polifonica ampiamente praticata nei paesi germanici. Da notare che nel secondo movimento ("Andante") Mozart usa le sordine: cosa che non farà più in seguito (tranne che nel Quintetto K174) perché nei complessi di musica da camera le sordine producono, a suo avviso, una sonorità che non è felicissima e che pertanto va evitata. Seguono un "Minuetto", tipica danza aristocratica del Settecento, e un brevissimo e velocissimo "Allegro" in forma di fuga, che conclude la composizione. Da Mozart si passa ad Anton Webern (1883-1945), allievo di Schönberg ed esponente della cosiddetta "scuola di Vienna". Come è noto, si tratta di una scuola che ha rivoluzionato il linguaggio musicale perché ha posto sullo stesso piano i 12 suoni della scala cromatica (donde le espressioni "dodecafonia" e "serialità"), proclamando la assoluta parità di essi ed escludendo che vi possa essere un suono privilegiato sulla cui base si organizzi il discorso musicale: viene, in tal modo, distrutta l'armonia tradizionale e viene inaugurata la totale liberazione della dissonanza. Entriamo dunque nel Novecento, ascoltando il Langsamer Satz fur Streichquartett ("Movimento lento per quartetto d'archi"). Si tratta di un unico movimento che dura una diecina di minuti e che ci rivela un Webern già orientato verso il nuovo ma ancora legato ad un linguaggio tonale: ne risulta una commistione di antico e nuovo estremamente suggestiva, che ci consente di conoscere questo compositore in un momento particolarmente importante della sua evoluzione artistica. Nella seconda parte del concerto, la composizione "Crisantemi" di Puccini ci immerge nell'atmosfera di un Novecento venato di fermenti operistici e di un afflato inconfondibilmente pucciniano. Poi veniamo riportati nella temperie di uno schietto classicismo di fine Settecento. Qui incontriamo l'arte di Haydn, che fu maestro di Mozart e che, nel corso della sua lunga vita, scrisse ben 84 quartetti. l quartetto che ascolteremo (op.76 n.2) è uno degli ultimi e venne composto nel 1797. Si tratta di un Haydn che ha 65 anni e che nel medesimo anno compone quel capolavoro che è l'oratorio "La creazione". In questo quartetto (che fa parte di un gruppo di quartetti denominati "Quartetti Erdödy", perché dedicati al conte Erdödy) egli utilizza tutta la sua raffinata esperienza in materia quartettistica: nel corso di quella esperienza egli ha studiato a fondo le possibilità espressive di un quartetto, la sua capacità di sottilissime sfumature, il suo linguaggio amabilmente conversativo. E ce ne offre ora il nobile frutto nei quattro movimenti di questa composizione.

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