Al da poco ex collega e nuovo premier incaricato Matteo Renzi, il sindaco di Busca e portavoce del Movimento dei Sindaci del Piemonte Luca Gosso ha alcune cose da chiedere, confidando di intendersi sullo stesso linguaggio e sui medesimi problemi. Il pro-memoria sottolinea le necessità dei Comuni d’Italia e si riassume in un verbo: decidere.
“In attesa della partenza del nuovo Governo – dice Gosso – a nome del Movimento gli mando qualche suggerimento e lo faccio nel suo stile, con quattro proposte concrete che permettono di decidere adesso come tagliare la spesa improduttiva e ottenere risorse per gli investimenti: abbattimento della burocrazia, un diverso patto di stabilità, il federalismo fiscale del 20% ai Comuni, riforma delle Regioni con un occhio di riguardo alle Province”.
Chiarisce punto per punto il sindaco.
Burocrazia
“Oggi i dipendenti amministrativi dei Comuni occupano l’80% del loro tempo per ‘fare carta’. C.I.G, C.U.P, D.U.R.C, ME.PA, CONSIP sono soltanto alcune delle sigle che identificano adempimenti spesso inutili e perciò dannosi. Quando un’azienda vuole investire, i Comuni devono applicare norme nazionali e regionali irragionevoli. Per fare una variante urbanistica ci vogliono anni, mentre non possiamo permetterci di aspettare neanche un minuto. Per ottenere la necessaria trasparenza non servono tante pratiche, ma una sola davvero controllabile: è sufficiente la pubblicazione di tutti i documenti sull’albo pretorio on line, l’unica funzione efficace”.
20% del gettito Irpef al Comune
“Imu, Iuc, Tasi, Tari: tutte invenzioni pasticciate che confondono gli amministratori locali con l’unico risultato di tartassare i cittadini senza che abbiano il potere di controllare dove fanno a finire il loro soldi. Noi sindaci del Movimento da quando ci siamo uniti nel 2009 abbiamo individuato una soluzione che permette la realizzazione del federalismo fiscale: lasciare ad ogni Comune il 20% del suo gettito Irpef, prevedendo un fondo di compensazione regionale a tutela delle marginalità e il contestuale azzeramento degli attuali trasferimenti dello Stato. Si risolve così anche il problema della trasparenza: il cittadino paga, vede, vota”.
Patto di stabilità
“Il complesso conteggio penalizza i comuni virtuosi. Va modificato adottando tre semplici parametri: spesa corrente, spesa del personale, spesa di indebitamento. Se un Comune rispetta tutti e tre gli standard può spendere i propri soldi. Quelli che non lo fanno devono allinearsi alle medie nazionali. In questo modo diversi miliardi di euro fermi nelle casse potrebbero essere spesi subito, specialmente in opere stradali e di edilizia scolastica”.
Province e Regioni
“Ok: le Provincie sono praticamente già abolite. Secondo noi è giusto che siano in realtà trasformate in una grande unione di Comuni gestita dai Sindaci, senza i costi della politica, e ridotte da 108 a 60. Ricordo, infatti, che le provincie esistevano già 150 anni fa, ci sono in tutt’Europa e hanno una loro ragion d’essere. Occorre invece rivedere in toto le funzioni delle Regioni ed in particolare di quelle a statuto speciale, un lusso che oggi non possiamo più permetterci. E’ ora di trattare tutti gli italiani nello stesso modo. Buon lavoro, dunque, a Renzi, che si è presebtato alle consultazioni con i partiti iniseme ad altri due ex sindaci, Graziano Delrio e Lorenzo Guerini: queste cose le conoscono bene, ora l'importate per tutti noi è riuscire a decidere di cambiare veramente”.