Una lettera al ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Marianna Madia è stata spedita dal sindaco Luca Gosso, in qualità di portavoce del Movimento dei Sindaci del Piemonte, per avanzare alcune proposte di snellimento e semplificazione in relazione alle norme sulla trasparenza, anticorruzione, acquisti in rete ed appalti pubblici.
La lettera fa seguito alla denuncia circa l’eccessiva burocrazia, imposta anche ai Comuni e che contribuisce ad impedire la ripresa economica, condivisa dal presidente di Confindustria Cuneo, Franco Biraghi, e dal presidente della Confartigianato provinciale, Domenico Massimino e presentata al Prefetto di Cuneo all’inizio dello scorso febbraio, prima dell’insediamento del Governo Renzi.
Il Movimento ribadisce ora al neoministro i punti portati all’attenzione del prefetto in quell’occasione.
Le più recenti nuove norme sugli appalti pubblici hanno messo in seria difficoltà molti Comuni medio-piccoli, che già hanno pochi dipendenti rispetto al numero di abitanti e sono fortemente penalizzati dalle norme sul turnover. Per adempiere ai nuovi vincoli in molti di questi Comuni sono state sospese le attività di servizio al pubblico e rallentati i pagamenti.
“Un sistema di burocrazia folle – scrive Gosso nella lettera al ministro - si è tradotto in una sterile produzione documentale… Ci permettiamo quindi di suggerire, pur nel rispetto del principio di trasparenza, alcune modifiche per superare la paralisi della struttura centralizzata dell’Autorità degli appalti pubblici”.
Mentre l’efficacia delle nuove norme è dubbia, dicono in sostanza si sindaci, sono invece certi i costi che stanno generando: spese per l’implementazione dei siti internet, spese per professionisti esterni, tempo lavoro utilizzato dai dipendenti per gli adempimenti…
Fermo restando che la trasparenza e il controllo siano principi sacrosanti, il Movimento avanza i seguenti suggerimenti.
Norme sulla trasparenza
Graduare gli obblighi di pubblicazione rispetto al numero di abitanti, con incisive semplificazione per i Comuni con meno di 15 mila abitanti. La ridondanza degli adempimenti nulla aggiunge all’effettiva trasparenza: nei piccoli Comuni il controllo del cittadino avviene “a vista”, mediante contatto diretto e quotidiano con gli amministratori e i funzionari.
Evitare la duplicazione della pubblicazioni ricorrendo esclusivamente all’albo pretorio on line, dove già si pubblicano le delibere e le determine prevedendo semplicemente una sezione di archivio.
Evitare la doppia comunicazione delle partecipate e dei Comuni.
Fornire applicativi gratuiti che garantiscano l’uniformità dei dati pubblicati per tutte le P.A.
Appalti pubblici ed acquisti in rete
Abolire la comunicazione dello stesso dato in forme e con applicativi diversi. Per gli appalti di lavori, servizi e forniture inferiori a 40.000 euro è sufficiente l’inserimento del dato dell’aggiudicatario, dell’importo di aggiudicazione e delle somme liquidate.
Abolire l’obbligo degli acquisti sul Mercato Elettronico per ordini inferiori a 40.000 euro. Per piccole somme il costo del prodotto finito aumenta in relazione alle ore di lavoro perse a cercare il fornitore su un sistema lento, non chiaro e che rischia di far acquistare prodotti non corrispondenti.
Utilizzare la banca dati nazionale dell’AVCP (Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture) soltanto per importi superiori a un milione di euro.
In conclusione Gosso, a nome dei Sindaci del Movimento, si dichiara disponibile a collaborare concretamente con il ministero per ottenere l’auspicata trasparenza senza paralizzare gli enti locali e con essi il lavoro dei privati fornitori.