La sera del 25 aprile scorso il sindaco Luca Gosso ha consegnato a Ceretto, dopo la marcia della pace, nell'anniversaio della Liberazione, la cittadinanza onoraria di Busca (e del Comune di Costigliole Saluzzo) al partigiano Isacco Levi “in segno di stima e apprezzamento e in quanto testimone e protagonista della lotta di Resistenza a Busca e nel Saluzzese”.
Comandante partigiano
Levi fu comandante di distaccamento e di battaglione partigiano nella squadra volante della 181ª Brigata Mario Morbiducci, XI Divisione Saluzzo. Nell'inverno 1944 trascorse alcuni mesi in una grotta nel comune di Rossana insieme con i suoi compagni e trovò anche rifugio e fu aiutato anche da alcune famiglie di Busca, sino al 27 aprile 1945 quando Cuneo e Saluzzo vennero liberate. Tutta la sua famiglia in quanto ebrea fu deportata ad Auschwitz, da dove non tornò nessuno.
Tutta la sua famiglia fu deportata ad Auschwitz, da dove non tornò nessuno: la mamma Pia Clelia, il fratello Lelio, la sorella Amelia che aveva solo 17 anni, la zia Beniamina, lo zio Aldo, che camminava a fatica sulle stampelle, la nonna materna Anna Segre, il nonno paterno Felice, il prozio Marco (che prima della dittatura era stato uno degli organizzatori della sezione locale del Partito Socialista), la prozia Gemma Colombo, le cugine Annetta, balia e cucitrice, Regina ed Eleonora, che in famiglia chiamavano Norina, il cugino Elia Levi (militare della Guardia di Finanza a Torino fino al 1938).
Il dovere di raccontare
Isacco racconta spesso che sua nonna, Anna Segre, si trovò per qualche giorno a dividere la cella alle Carceri Nuove di Torino con la scrittrice Lidia Beccaria Rolfi, staffetta partigiana in valle Varaita. Fu lei ad informare Anna Segre che Isacco era vivo, in Valle Varaita. A quella notizia il viso della nonna si illuminò e disse “par boneur ca iè salvase cheidün ca peul cuntè”, per fortuna che si è salvato qualcuno che potrà raccontare. E durate tutta la sua vita ha condotto l’opera di divulgazione della memoria e del dramma del nazismo con interventi nelle scuole e nella società.
Nel maggio 2005 è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante la festa dell'Europa insieme al curatore delle sue memorie, Alessio Ghisolfi.
Incredibile dichiarazione
Nello stesso anno la Claims Conference di Berlino gli ha comunicato che non ha diritto ai risarcimenti previsti per la persecuzione subita perché è stato membro della Resistenza italiana. L'incredibile dichiarazione è stata trasmessa nel dicembre 2007 al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha inviato per la valutazione di un riesame della questione il materiale all'Ambasciatore italiano a Berlino, ma la questione è rimasta sospesa.
In cerca di testimoni
Nel luglio del 2007 il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un articolo di Massimo Novelli in cui ha lanciato un appello affinché si potessero rintracciare testimoni superstiti della strage della sua famiglia ad Auschwitz.
Nel gennaio 2008 è stato ospite del Treno della memoria con la Regione Piemonte in un viaggio studio ad Auschwitz dove ha potuto pregare per la sua famiglia al monumento che ricorda i milioni di ebrei trucidati nel lager.
In occasione della celebrazione della Giornata della Memoria del gennaio 2009 è stato nuovamente invitato dal Presidente della Repubblica al Quirinale.
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