La quinta mostra “Forme di ingegno” organizzata dall’associazione culturale Ingenium è dedicata alle macchine di Leonardo da Vinci.
L’inaugurazione si è tenuta venerdì 9 maggio nella sede dell’associazione nell’ex convento dei Cappuccini (strada per Dronero) ed è rimasta perta sino a ieri, domenica 25 maggio, con un ottimo riscontro di pubblico.
Sono stati esposti due gruppi di riproduzioni in scala di congegni ideati dal più grande ingegnere di tutti i tempi e riscontrabili nei suoi Codici.
Parte del materiale proveniva dal Veneto ed è opera di un gruppo di amici dell’associazione buschese, che con grande passione e capacità hanno riprodotto un buon numero di macchine leonardesche.
Un altro gruppo di riproduzioni arrivava dall’Itis C. Grassi di Torino, che annovera tra le sue specializzazioni un indirizzo aeronautico. Presentati alcuni studi di Leonardo relativi al volo, affiancati da elementi (motori di aereo, ali,...) che negli ultimi secoli hanno segnato lo sviluppo dell’aviazione.
Negli spazi espositivi esterni, a corredo di queste tematiche, sono state presentate riproduzioni stilizzate di modelli di aerei e, durante le domeniche interessate, si sono osservate dal vivo le evoluzioni di mini elicotteri e droni.
E' sempre possibile visitare l’esposizione, ancora parziale e provvisoria, di alcuni dei tanti macchinari d’epoca che l’associazione ha raccolto e che sono ospitati nel parco-museo in costruzione, insieme alla collezione di mini motori Vacuum, Stirling e a vapore di F. Gaveglio e i laboratori in miniatura costruiti dal piaschese P. E. Agasso.
Il sodalizio culturale si è costituito alcuni anni con l’intenzione di individuare ed evidenziare il “bello” in quegli spazi dell’attività umana non direttamente riconducibili alle classiche espressioni dell’arte.
“Belle e quindi degne di osservazione – spiega il presidente Giovanni Tolosano - e considerazione pensiamo che siano anche la capacità e il talento che stimolano da sempre l’uomo nell’arrangiarsi, nel trovare soluzioni tecniche in grado di sostenerlo ed aiutarlo specialmente nell’espletamento dell’attività lavorativa, sia rurale che artigianale o industriale. In questo contesto – dice il presidente - come non dare voce alla persona che più di ogni altra è stata in grado di inventare congegni i più disparati, frutto di un ingegno fuori dal comune, in tempi nei quali la tecnica era ancora di là da venire. Leonardo da Vinci ha saputo contemperare l’attività artistica classica con un’inedita capacità ingegneristica. Uno ei più grandi orgogli per noi italiani”.