Tasi: i perché di una scelta

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L’assessore al bilancio: Busca Comune con bilancio solido nonostante le vessazioni dello Stato.Per ora possiamo permettere ai cittadini di Busca di pagare meno tasse rispetto a quanto avviene nei Comuni a noi vicini. E’ necessario però che il Governo cambi al più presto atteggiamento…

Data:

01 Agosto 2014

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"Il bilancio 2014 del Comune di Busca – spiega l’assessore al bilancio Gianmichele Cismondi – risente, oltre che del pesante taglio di complessivi 700.000 Euro di trasferimenti statali rispetto all’anno precedente, anche dell’incertezza dovuta principalmente al reale gettito della nuova Tasi, che in sostanza è una piccola patrimoniale. Abbiamo scelto di applicare un’aliquota  dell’1,5 per mille, fra la minima prevista dell’1 per mille e la massima, che soltanto in questi ultimi giorni è salita al 3,3  per mille: infatti una circolare ministeriale del 29 luglio ha stabilito che i Comuni possano ulteriormente aumentarla oltre il previsto tetto del 2,5 per mille. Dico: a fine luglio dell’anno in corso lo Stato interviene con un’altra deroga o disposizione. Sono cose da non crederci".

 

"A Busca - continua l'assessore -  possiamo permetterci di prevedere un’aliquota Tasi che applicata ad un valore imponibile fra i più bassi tra le città con più di 10 mila abitanti di tutto il Piemonte determina un versamento per il cittadino “comunque“ non rilevante. Abbiamo scelto di imputare la Tasi per il 90% a carico del proprietario e per il 10% al locatario con importo minimo di versamento pari a 12 euro annuale (ossia non pagherà chi dovesse versare di meno di 12 euro). Questo significa ad esempio che per un alloggio in categoria A2, di circa 90-100 metri quadrati con autorimessa  in zona centrale, con valore imponibile di 50-60 mila euro, la tassa ammonta ad Euro 75. Se l’alloggio è in affitto, il proprietario paga il 90% dell’importo, quindi, circa 35-40 euro per ciascuna delle rate di ottobre e  dicembre, mentre il locatario non paga nulla, poiché l’importo a suo carico è inferiore a 12 euro. Abbiamo applicato la Tasi in quanto costretti a farlo dai tagli statali e deciso di non aumentare l’aliquota Imu, l’addizionale Irpef o gli oneri di urbanizzazione perché non garantivano il gettito sufficiente a coprire il taglio effettuato dallo Stato ed avrebbero comportato per l’IMU versamenti per categorie di immobili il cui incasso viene già dal 2013 trattenuto per intero dallo Stato.

 

Inoltre il gettito degli oneri di urbanizzazione è in forte calo: rispetto ai 400 mila euro dell’anno scorso e ai 300 mila previsti per il 2014 sono stati incassati ad oggi soltanto 100 mila euro ”.

 

“Secondo le stime, in ogni caso, le tasse comunali non riusciranno a coprire per intero il taglio sopra richiamato e probabilmente si dovrà ricorrere a ulteriori risparmi con alcune altre variazioni di bilancio per effettuare alcune economie. L’auspicio –  dice ancora l'assessore – è che lo Stato cambi atteggiamento e la sua esasperante lentezza, la sua continua incertezza, la sua impunita arroganza tradotta in costanti sacrifici imposti agli enti locali ed ai privati cittadini si tramuti in  atti concreti rivolti al contenimento della crescita del debito pubblico che ad oggi purtroppo continua vergognosamente ad aumentare”.

 

“Nonostante tutte queste criticità – conclude – il nostro è un comune con un bilancio in ordine, che può permettersi investimenti nei settori della viabilità e dell’edilizia scolastica, muovendo, pertanto anche la stagnante economia locale. Ciò anche dovuto a due fattori: l’oculatezza nelle gestione dei bilanci da parte dell’ex sindaco Luca Gosso ed alla capacità progettuale degli uffici comunali che consentono all’amministrazione buschese di partecipare con successo ai bandi per l’assegnazione di contributi a vari livelli”.

 

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