Il Comune è impegnato da anni nel recepimento delle normative relative all’informatizzazione, pur non avendo informatici professionisti fra i propri dipendenti.
Questa è la premessa contenuta nella risposta scritta del Sindaco ad una interrogazione del Gruppo consigliare Movimento 5 stelle, in cui si chiede perché gli uffici comunali non ricorrano a sistemi open source.
In primo luogo, si fa presente che il Comune ha già scelto soluzioni alternative al software proprietario, come per esempio Linux per il server mail interno. Storicamente però, si precisa poi nella lettera, le postazioni client del Comune sono dotate del sistema operativo e degli applicativi Micorsoft, come buona parte degli uffici della P.A. e l’eventualità di migrare in altri sistemi deve essere valutata in termini di vantaggi e costi effettivi.
Infatti, alcuni grandi Comuni, la maggior parte dei quali possono avvalersi di potenti strutture informatiche interne, che hanno fatto questa scelta, come nei casi di Napoli e di Monaco di Baviera, sono poi tornati sui precedenti sistemi, mentre Torino ha appena intrapreso al migrazione verso l‘open’ con risultati che sarà cura del Comune seguire, così come continuerà ad approfondire gli adempimenti in materia, pur nella marea delle infinite disposizioni, anche, se possibile in futuro, con l’auspicata collaborazione del firmatario dell’interrogazione, il consigliere comunale Gianpiero Bianchi e del Gruppo consigliare che rappresenta: così si chiude la risposta del Sindaco.