L'addio a Marcello Garino

Dettagli della notizia

Consigliere comunale dal 1990 al 1995

Data:

07 Gennaio 2015

Tempo di lettura:

3 min

 	Marcello Garino, a sinistra, insieme con il sindaco Teresio Delfino e il senatore Giuseppe Fassino negli anni in cui furono insieme anmministratori comunali
Marcello Garino, a sinistra, insieme con il sindaco Teresio Delfino e il senatore Giuseppe Fassino negli anni in cui furono insieme anmministratori comunali

Si è svolto a Busca sabato scorso, 3 gennaio, il funerale di Marcello Garino, 74 anni, già professore di Lingue straniere alle Superiori, consigliere comunale a Busca dal 1990 al 1995 e negli stessi anni anche assessore regionale con delega all’Ambiente nella giunta di Gian Paolo Brizio e, prima ancora consigliere comunale a Verzuolo e consigliere provinciale dal 1970 al 1985.
 

Originario di Verzuolo, aveva insegnato Inglese nei licei di Cuneo e a di Saluzzo; è ricordato particolarmente per la sua passione politica con una lunga militanza nel Partito Socialista.

 

“Uomo di grande cultura – dice il sindaco Marco Gallo -, collaborativo e aperto al confronto. Nel mandato 1990-95 con il sindaco e allora deputato Teresio Delfino Busca lo ebbe in consiglio comunale sui banchi delle minoranze insieme con il compianto senatore liberale Giuseppe Fassino”.

 

Di quegli anni scrisse un ricordo per il libro Buschesi, uscito nel 2012 in occasione del 250enario della Città di Busca: “Un insieme di circostanze favorevoli, fra cui in primo luogo un’atmosfera collaborativa, permisero in quegli anni all’amministrazione comunale nel suo complesso, pur nella distinzione dei ruoli di dare alla città un periodo di sviluppo di cui si godono gli effetti ancora ora”

 

Fu anche vicesegretario della Federazione mondiale delle Città Unite e promotore del Comitato per la riabilitazione di Sacco e Vanzetti.

 

Negli ultimi sei mesi della giunta Brizio fu coinvolto nelle indagini sulle tangenti per le discariche in Piemonte. “Un’esperienza forte - dichiarò nel 2012 in un’intervista al quotidiano La Stampa –. Patteggiai la pena. Ricordo con angoscia. I compagni di partito e gli amici compresero e mi aiutarono a superare il momento di crisi”.

 

Lascia la moglie Franca, la figlia Katouche, con le nipoti Rossella e Amedeo e il fratello Livio.

 

 

Il "ricordo" di Marcello Garino, Consigliere comunale per il Psi dal 1990 al 1995, per il libro Buschesi (Fusta editore 2012, ried 2013)

 

Durante il mio mandato da Consigliere comunale per il Psi, dal 1990 al 1995, il Consiglio era composto da una maggioranza assoluta (come sempre) della Dc ed una ristretta minoranza con liberali, socialisti e comunisti.

 

Erano anni  in cui il dibattito a livello nazionale, ma spesso anche localmente,  risentiva ancora  di forti connotazioni ideologiche. Ma a Busca le contrapposizioni erano affievolite dal rispetto per l’avversario e dal fatto che si badava di più alle questioni concrete che non ai sofismi politici.

 

Qui accadeva che la maggioranza, pur disponendo di un ampio margine numerico, non fosse arroccata, bensì disposta a sentire e a volte accogliere le proposte delle minoranze, che da parte loro, non contrastavano la maggioranza in modo preconcetto.

 

Significativo e singolare anche  il fatto che a Busca molte proposte delle minoranze fossero avanzate unitariamente da Liberali, Socialisti e Comunisti, partiti notoriamente su posizioni ideologiche molto distanti.

 

Non voglio dire con questo che  mancasse il dibattito o si nascondessero le differenze; semplicemente l’atmosfera in Consiglio era di reciproco rispetto, accompagnato dalla consapevolezza che sulla stragrande maggioranza dei problemi da affrontare poteva e doveva esserci condivisione.

 

C’era un’attenzione e una stima personale per il collega avversario. Questo tipo di  rapporti erano il frutto di un preciso concetto di democrazia e, non esito a dirlo, di una certa educazione personale tipica della tradizione buschese. Come non ricordare il modo di porsi dell’amico senatore liberale Beppino Fassino, che definirei un  gentiluomo dell’800, per la sua correttezza e il suo senso civico, che veniva prima di qualsiasi ideologia o dettato di partito?

 

Un insieme di circostanze favorevoli, fra cui in primo luogo questa atmosfera collaborativa,  permisero in quegli anni all’amministrazione comunale nel suo complesso, pur nella distinzione dei ruoli, di  dare alla città un periodo di sviluppo di cui si godono gli effetti ancora oggi.

 

Immagini

Ultimo aggiornamento: