A 70 anni dalla Liberazione ed a cent’anni dalla Prima Guerra Mondiale, la celebrazione dell’anniversario della strage del 5 gennaio 1944 di Ceretto, frazione al confine fra Busca e Costigliole Saluzzo in cui furono uccisi dai nazifascisti 27 persone, ieri il presidente della provincia e sindaco di Cuneo, Federico Borgna, ha tenuto l’orazione ufficiale rivolgendosi principalmente ai più giovani presenti, ai ragazzi delle scuole medie, spiegando perché si continuano a sottolineare ogni anno con momenti di raccoglimento eventi che paiono ormai così lontani. Occorre – ha detto - non dimenticare, raccogliere la lezione della Storia, capire i segnali degli eventi, come nel caso del poco conosciuto genocidio armeno del 1915, che fu un’autentica “prova generale” delle deportazioni degli ebrei di 25 anni dopo. E, soprattutto, bisogna dare (o ridare) alla politica il significato alto che deve avere a difesa della libertà, impegnarsi nella crescita civile della propria comunità per credere in un futuro miglio che si può e si deve costruire.
Alla commemorazione erano presenti i sindaci Marco Gallo e Milva Rinaudo e rappresentata la Città di Oriolo (Cosenza), in ricordo dei loro concittadini periti nell’eccidio, oltre a sindaci e rappresentati di comuni del circondario.