Imu terreni agricoli e Isee: ritardi e incongruenze...

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... che fanno male ai cittadini

Data:

19 Gennaio 2015

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Secondo i criteri individuati dal Governo, e contestati da molti Comuni italiani, se a Busca la sede del municipio fosse all'Eremo tutto il terriotrio del comune sarebbe  da considerarsi montano
Secondo i criteri individuati dal Governo, e contestati da molti Comuni italiani, se a Busca la sede del municipio fosse all'Eremo tutto il terriotrio del comune sarebbe da considerarsi montano

Manca una settimana esatta alla scadenza (già prorogata) di lunedì 26 gennaio e ancora non si sa come e se applicare i nuovi termini per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli. Si sta infatti aspettando il pronunciamento del Tar del Lazio, atteso per mercoledì 21 gennaio,  sul ricorso da parte di molti comuni italiani che denunciano l’incongruità del criterio dell’altitudine (sono considerati montani i comuni  in cui la sede del municipio è situata a 600 m.slm) che determina le nuove regole, per di più retroattive sull’anno 2014.  

 

“E’ auspicabile – dice il vice-sindaco e assessore la Bilancio, Gianmichele Cismondi - che i criteri  siano  stabiliti con maggior buon senso e abbiano efficacia sulla nuova annualità”.

 

Intanto un  altro problema si riversa sui cittadini che hanno bisogno di presentare la documentazione Isee per ottenere gli spettanti contributi nelle prestazioni dei servizi sociali: infatti, dal nuovo anno sono cambiati i modelli e le regole per l'Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente, ma gli operatori dei caf, che in genere provvedono alla compilazione, sono in ritardo sull'adeguamento, a causa di un contenzioso con l'Inps, e chi ha bisogno del documento deve ricorrere all’autocertificazione, scaricando i modelli on-line, che però comporta notevoli difficoltà anche per i più esperti in materia.

 

 “E’ assolutamente necessario  - afferma il sindaco, Marco Gallo - che chi decide di cambiare le regole  si renda pienamente conto dei relativi effetti sul piano pratico e del buon senso, che i provvedimenti lineari si applicano male ai singoli casi e  che, soprattutto, esse non possono colpire in modo retroattivo, mettendo in estrema difficoltà, alla fine, sempre i Comuni cui sono demandate le applicazioni e il confronto diretto con i cittadini”.

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