C’era anche Giuseppe Fornero, 94 anni, Alpino di Busca, ieri a Cuneo ieri alle celebrazioni provinciali del 72° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka del 20 gennaio 1943 con altri 4 reduci invitati all’evento.
“In quell’inferno - racconta – io trovai riparo dentro una buca, mentre ben cinque bombe mi sfiorarono scoppiando a mezzo metro di distanza. Del mio battaglione siamo tornati in 28 su 300. A quaranta gradi sotto zero con scarpe fatti di stracci, senza più munizioni, bastava fermarsi un attimo che il sangue gelava”.
L’annientamento della Cuneense
In quelle trenta ore di scontro a fuoco, nell’accerchiamento dell’Armata Rossa, la Divisione Alpina Cuneense fu quasi completamente annientata. Dei 15 mila partiti, meno di 1.400 fecero ritorno a casa.
La Granda ha reso loro omaggio al monumento ai Caduti in corso Monviso, con l’alzabandiera affidato a Giovanni Alutto, 99 anni, di Carmagnola, sergente maggiore del battaglione Borgo San Dalmazzo, che per sua fortuna nel giorno della battaglia era all’ospedale militare, a 200 km di distanza.
Durante la cerimonia il presidente della Sezione Ana di Cuneo, Antonio Franza, ha consegnato gli attestati di merito ai reduci; il corteo è poi sfilato in centro città fino alla chiesa Cattedrale dove si è celebrata la messa solenne.
Nell’occcasione è stato annunciato che l’Ana della provincia di Cuneo farà il possibile per riportare a Cuneo l’Adunata nazionale nel 2020 dopo il grande successo del 2007.