Previsti subito altri due spettacoli: al Politeama di Saluzzo il 30 maggio e al Toselli di Cuneo l’11 giugno
Come nella tradizione de Le Cercle, la forma utilizzata per l'allestimento della pièce è quella dell'installazione video teatrale.
L’argomento - un’indagine su un fatto di cronaca nera - si basa sul confronto tra l’opera di Georges Simenon e le versioni che ne ha dato il cinema polar francese del secolo scorso, nonché i detective movies contemporanei.
La pièce
Un misterioso serial killer si aggira in un quartiere di una città, ha già colpito cinque volte. La polizia indaga…
Nell’installazione video teatrale gli attori sono chiamati a recitare sul palcoscenico come se dovessero procedere nelle prove per una messa in scena cinematografica della pièce. Alle loro spalle lo schermo si illumina con la proiezione di immagini video: sono le sequenze cinematografiche già girate per la realizzazione del film.
Nello svolgersi della storia lo spettatore è così portato a mettere insieme tutte le tessere che compongono la trama del giallo attraverso l’interagire tra le sequenze girate e le prove in diretta sul palcoscenico delle parti mancanti al completamento del film. La scenografia teatrale è quindi volutamente minimalista, mentre il ruolo degli inserti video – le sequenze già girate - diventa determinante per l’ambientazione della storia.
Sarà lo spettatore a completare la messa in scena con la sua immaginazione, creando ad personam gli ambienti che dovranno poi comparire nelle sequenze filmate ancora da girare. In questo modo il video interagisce massivamente rispetto allo svolgersi della scena sul palco: non più semplice elemento decorativo o apertura scenografica per lo spazio interiore dei personaggi, ma parte costituente dello sviluppo della storia.
Verso un nuovo rapporto tra teatro e cinema
Il cinema, che influenzò molto Simenon, a sua volta portò sul grande schermo l'opera dello scrittore con una frequenza e un tempismo eccezionali. Basti ricordare che le inchieste del commissario Maigret, iniziate ad essere pubblicate nel 1928, ebbero le prime versioni cinematografiche nei primi anni trenta: Le chien jaune (1932) di Jean Tarride, La nuit du carrefour (1932) di Jean Renoir e La Tête d'un homme (1933) di Julien Duvivier. Tutti e tre i film, girati al debutto del sonoro, mostrano evidenti reminiscenze del cinema muto.
Al corpulento e bonario commissario di Tarride si contrappone l'enigmatica figura del film di Renoir. A questo Maigret che sembra muoversi in una serie di tableaux vivants simili ad atmosfere surrealiste si sussegue quello di Duvivier coinvolto in una storia che rimanda per gli effetti visivi, particolarmente drammatici, al cinema espressionista tedesco.
Tutte queste tracce del passato messe in relazione con altri detective movies contemporanei hanno contribuito alla realizzazione de L’Ombra della Sera un’installazione video teatrale dove si è partiti dal cinema per ritornare, attraverso la messa in scena teatrale, al cinema.
L'Ombra della Sera - Tecnica di un'indagine
con Luca Armando, Antonella Audisio, Mario Giraudo, Ilenia Massa
e la partecipazione di Daniele Marchisio e Claudio Verra