Sabato prossimo, 2 maggio, alle ore 17.30, nei locali di Palazzo Samone, in via Amedeo Rossi, 4, a Cuneo, sarà inaugurata la mostra “Una vita a colori” della pittrice buschese Maria Rosa Ravera Aira.
La mostra è nel mese delle rose, in onore sia ad uno dei soggetti preferiti dall'artista sia del suo nome, che racchiude un destino.
L’esposizione, curata da Enrico Perotto e a ingresso gratuito, è stata realizzata grazie alla collaborazione del Comune capoluogo , il sostegno delle associazioni culturali “Primalpe Costanzo Martini” e “Per l’Incontro delle Culture in Europa” (Apice) e il supporto di un gruppo di volontari. La personale (una cinquantina di quadri) può essere visitata fino al 29 maggio, il venerdì, il sabato e la domenica con orario 17.30-19.30.
Maria Rosa Ravera Aira, nata a Savigliano nel 1924 da genitori di Ivrea, vive a Busca. Per anni insegnante di Educazione artistica in molte scuole, ammirata da critici ed estimatori, tra i quali il compianto Miche Berra e Angelo Mistrangelo, nella sua lunga e apprezzata carriera artistica, iniziata a Torino, ha ricevuto molti prestigiosi premi ed è stata protagonista di numerose mostre. L’ultima, nel 2013, allestita proprio nella sua città di origine, ha raccolto sei decenni di intensa attività pittorica.
Nella nuova personale di Palazzo Samone spiccano quadri di fiori, alberi dei campi, visi di ragazze e di ragazzi: opere che, in alcuni casi, sono accese di tinte vivaci e sapientemente disposte in composizioni orchestrate con equilibrio, mentre, in altri casi, lasciano il posto a forme di maggiore trasparenza. Il tutto, però, sempre contraddistinto dai colori luminosi.
Come è stato il percorso umano e artistico di Ravera Aira. “Una vita è piena di giorni grigi, a tratti anche neri - dice il presidente di Apice, Franco Chittolina - soprattutto se di una lunga vita si tratta. Ma ci stanno anche tanti colori in una vita: lo sa bene chi dipinge e ancor più chi un colore ce l’ha addirittura nel nome che porta. Un nome - Rosa - che in una parola sola dice di un colore e di un fiore. Nella sua vita artistica, e non solo, quel nome era più di un presagio e il colore un destino”.
A sottolinearlo è pure il curatore della mostra, Enrico Perotto. “Ravera Aira - spiega - ha serbato la freschezza gioviale dell’età giovanile e la lucentezza vitale di chi non si è stancato di aprire, ogni giorno, gli occhi sulla vita che pulsa al di fuori delle finestre del proprio studio-abitazione buschese. Il tono stesso della sua voce è cristallino e il suo pensiero vola, sempre presente, tra ricordi autobiografici indelebili e fascinazioni per lo spettacolo vivo del mondo. Dipinge con passione, sull’onda del desiderio di un mondo di bellezza sospeso dal fluire del tempo e intriso di colori che infrangono la scorza dura del grigiore monotono dell’esistenza”.