Piacevole serata ieri nella sala concerti del Palazzo della Musica dove hanno riecheggiato musiche e sonorità d’altri tempi, ma non soltanto.
Protagonisti il violinista buschese Bruno Raspini e il pianista Matteo Ciotti che hanno ripercorso quattrocento anni di storia della musica, cimentandosi con due strumenti “storici”, il violino barocco e il clavicembalo.
Il concerto fa parte della stagione concertistica docenti, musicisti ospiti e allievi del Civico istituto musicale Vivaldi.
Raspini ha introdotto ogni brano in programma, presentandone l’autore e le caratteristiche tecniche, favorendo così l’ascolto anche al pubblico meno informato. Il programma andava dalla “Sonata à violino e violone” di Giovanni Paolo Cima (1600 circa) a “Schon Rosmarin” di Fritz Kreisler, morto a New York nel 1962, passando per Corelli e Paganini.
Bruno Raspini. Ha suonato in numerosi ensemble e orchestre fra cui, in tempi recenti, L’orchestra sinfonica “Bartolomeo Bruni” della città di Cuneo, l’orchestra “Camerata Ducale” di Vercelli, il “Collegium Theatrum Sabaudiae”, “Mignon ensemble” di Milano. Come violinista barocco ha suonato in molte formazioni su strumenti antichi ed è membro fondatore dei gruppi “Aurea Armonia” (con cui ha all’attivo decine di concerti e importanti collaborazioni) e “I Sarti d’armonie”.
Ha suonato sotto la direzioni di celebri direttori fra cui S.Kuijken, D.Renzetti, G.Ratti, A.T.Merlo, M.Quarta.
Attivo anche in altri ambiti musicali ha inciso CD di musica liscio ,occitana e pop per diverse etichette discografiche piemontesi.
Laureato in beni culturali archeologici e storico artistici presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Torino (2013) attualmente sta frequentando i corsi di laurea magistrale in storia dell’arte presso il dipartimento di studi storici del medesimo ateneo.
Dal 2014 è docente di violino presso il Civico Istituto Musicale “A.Vivaldi” di Busca (CN).
Matteo Cotti (1990) ha ottenuto il diploma in pianoforte studiando (con i maestri Luigi Mariani e Maria Clara Monetti) e in organo e composizione organistica (Guido Donati) presso il conservatorio “G. Verdi” di Torino, frequentando presso lo stesso istituto corsi di composizione come uditore.
I suoi interessi musicali e il suo repertorio spaziano dalla musica antica a quella contemporanea. Ha all’attivo numerosi concerti in cui si è esibito come organista, pianista e clavicembalista, sia da solista che in formazioni strumentali. Ha collaborato col Teatro Regio di Torino come organista, e maestro collaboratore. Ha collaborato con l’Ente Concerti Castello di Belveglio.
Collabora con la corale civica di Chieri “Musicainsieme” come maestro e organista.
Nel luglio 2010 ha ottenuto il primo premio al II concorso organistico internazionale di Baceno, nell’ambito del festival musicale di Stresa.
Ha frequentato masterclass con Hans-Ola Ericsson, Arvid Gast, Wolfgang Zerer, Sergei Tcherepanov, Yanka Hékimova, Paolo Crivellaro, Roberto Antonello, Ludger Lohmann, Maria Teresa Levati, Marian Mika, Gianluca Cascioli.
Il violino barocco
E’ costruito con le caratteristiche specifiche del periodo che va dalle origini dello strumento, nella seconda metà del XVI secolo fino ai primi decenni del XIX.
Si tratta di uno strumento storico: il "barocco" propriamente detto è del periodo tra il 1660 ed il 1760. Era perfettamente adatto alla musica per la quale era stato concepito, perciò gli interpreti specializzati nel repertorio anteriore al XIX secolo utilizzano anche oggi strumenti che conservano, o riproducono, le caratteristiche del violino barocco, più difficile da maneggiare per molti motivi, tra cui la forma e la costituzione dell'archetto, breve, con la curva verso l'esterno, e l'assenza della metoniera.