Il Consiglio regionale ha approvato martedì scorso la Legge, proposta dall’assessore ai Parchi, il cuneese Alberto Valmaggia, con la quale si riordina il sistema di gestione delle aree protette piemontesi.
I Parchi regionali sono 81, ne esistono poi anche 2 nazionali, 9 provinciali e 3 locali non toccati dalla Legge regionale. Gli Enti di Gestione diminuiscono da 14 a 12. In provincia di Cuneo ne nascono due nuovi: il Naturale del Monviso e quello delle Alpi Marittime.
L’ex Parco del Po Cuneese diventa Parco Naturale del Monviso e si amplia da 461 ettari e oltre 8.334 ettari. Comprende il Monviso e il bacino del Po insieme con le riserve della Grotta di Rio Martino, la Confluenza del Bronda, del Pellice e del Varaita, Paesana, Paracollo, Ponte Pesci Vivi e di Fontane; il parco si estende sui territori di Casalgrasso, Crissolo, Faule, Oncino, Paesana, Polonghera, Revello, Saluzzo, Casteldelfino, Pontechianale, Pancalieri, Villafranca Piemonte.
“E’ una buona notizia – dice il sindaco, Marco Gallo - anche per Busca, che potrà ricevere benefici dalla nascita del nuovo Parco. Infatti il Comune ha scelto di convenzionarsi con l’Unione montana valle Varaita e abbiamo recentemente sottoscritto il protocollo d’intesa per costituire un organismo di concertazione delle politiche di sviluppo culturale e turistico nelle terre del Monviso”
“Sono molto soddisfatto - commenta l’assessore Valmaggia - perché dopo un impegnativo lavoro di mesi siamo riusciti a incassare un risultato positivo. In passato, queste aree erano viste soltanto come luoghi da proteggere e da difendere. Ora, mantenendone, comunque, la salvaguardia, possono costituire delle opportunità dinamiche di sviluppo attraverso progetti e attività eco-sostenibili. Come la gestione oculata della filiera foresta-legno, del turismo e dell’agricoltura. Questo è un punto di partenza e una scommessa per il futuro”.
Un punto qualificante della Legge è il nuovo sistema di governo dei Parchi, con una maggiore partecipazione dei Comuni e degli enti locali. Gli strumenti che lo compongono sono la Comunità delle Aree Protette (equiparabile a un Consiglio comunale), il Consiglio dell’Ente di Gestione (equivalente a una Giunta comunale), la Consulta per la promozione del territorio, di cui fanno parte anche le associazioni di categoria interessate.
L’obiettivo è rafforzare le peculiarità del territorio e rendere le zone più attrattive, sviluppando progetti capaci di ottenere maggiori e specifici contributi europei.