Nasce il Parco Naturale del Monviso

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Approvata la legge regionale. Anche Busca ne beneficerà

Data:

30 Luglio 2015

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Il Monviso  visto dalla pianura buschse
Il Monviso visto dalla pianura buschse

Il Consiglio regionale ha approvato martedì scorso la Legge, proposta dall’assessore ai Parchi, il cuneese Alberto Valmaggia, con la quale si riordina il sistema di gestione delle aree protette piemontesi.

 

I Parchi regionali sono 81, ne esistono poi anche 2 nazionali, 9 provinciali e 3 locali non toccati dalla Legge regionale. Gli Enti di Gestione diminuiscono da 14 a 12.  In provincia di Cuneo ne nascono due nuovi: il Naturale del Monviso e quello delle Alpi Marittime.

 

L’ex Parco del Po Cuneese diventa Parco Naturale del Monviso e si amplia da 461 ettari e oltre 8.334 ettari.  Comprende  il Monviso e il bacino del Po insieme con le riserve della Grotta di Rio Martino, la Confluenza del Bronda, del Pellice e del Varaita, Paesana, Paracollo, Ponte Pesci Vivi e di Fontane; il parco si estende sui territori di Casalgrasso, Crissolo, Faule, Oncino, Paesana, Polonghera, Revello, Saluzzo, Casteldelfino, Pontechianale, Pancalieri, Villafranca Piemonte.
 

 “E’ una buona notizia – dice il sindaco, Marco Gallo - anche per Busca, che potrà ricevere benefici dalla nascita del nuovo Parco. Infatti il Comune ha scelto di convenzionarsi con l’Unione montana valle  Varaita  e abbiamo recentemente sottoscritto il protocollo d’intesa per costituire un organismo di concertazione delle politiche di sviluppo culturale e turistico nelle terre del Monviso”

 

“Sono molto soddisfatto - commenta l’assessore Valmaggia - perché dopo un impegnativo lavoro di mesi siamo riusciti a incassare un risultato positivo. In passato, queste aree erano viste soltanto come luoghi da proteggere e da difendere. Ora, mantenendone, comunque, la salvaguardia, possono costituire delle opportunità dinamiche di sviluppo attraverso progetti e attività eco-sostenibili. Come la gestione oculata della filiera foresta-legno, del turismo e dell’agricoltura. Questo è un punto di partenza e una scommessa per il futuro”.

 

Un punto qualificante della Legge è il nuovo sistema di governo dei Parchi, con una maggiore partecipazione dei Comuni e degli enti locali. Gli strumenti che lo compongono sono la Comunità delle Aree Protette (equiparabile a un Consiglio comunale), il Consiglio dell’Ente di Gestione (equivalente a una Giunta comunale), la Consulta per la promozione del territorio, di cui fanno parte anche le associazioni di categoria interessate.

 

L’obiettivo è rafforzare le peculiarità del territorio e rendere le zone più attrattive, sviluppando progetti capaci di ottenere maggiori e specifici contributi europei.

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