Monviso Unesco, per un we musei gratis o ridotti

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Il 19 e 20 settembre l’iniziativa "Un patrimonio per tutti". A Busca il parco Museo della Meccanizzazione del lavoro e il castello del Roccolo

Data:

02 Settembre 2015

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La locandina dell'evento
La locandina dell'evento

Il Parco del Po Cuneese e il Parco Naturale Regionale del Queyras hanno organizzato per il 19 e 20 settembre l’iniziativa Monviso Unesco: un patrimonio per tutti. L’evento prevede l’apertura gratuita o con ingresso a tariffa ridotta delle strutture museali presenti nell’area della Riserva Transfrontaliera della Biosfera del Monviso e ha lo scopo di far conoscere il più possibile il ricco patrimonio storico-artistico e culturale del territorio, una vetrina per le numerose realtà, anche piccole, che animano il panorama culturale dell’area Monviso Unesco.

 

A Busca sono interessati il Parco Museo della Meccanizzazione del lavoro (ex convento dei Cappuccini),  ingresso gratuito alla mostra Grande Guerra e dintorni e possibilità di giro su percorso ferroviario in miniatira a 1 euro, orario nei due giorni 10-12, 15-19, tel. 0171.945883 e Castello del Roccolo, ingresso ridotto a 6 euro, orario al sabato 14,30 -10 e alla domenica 10 -19 tel 0171.618260.

 

Il territorio interessato dall’iniziativa, è ampio e variegato: dai comuni francesi del Parco Naturale Regionale del Queyras, scavalca le Alpi per scendere nelle valli cuneesi che abbracciano il Monviso (Grana, Maira, Varaita, Po, Pellice), si allunga verso la pianura con Saluzzo, Fossano e Bra per arrivare a lambire la provincia di Torino con Cavour e Pancalieri.

 


Accomunate dalla cultura occitana, le valli, italiane e francesi, rappresentano un vivace esempio della conservazione della memoria storica della società alpina: numerosi sono i musei etnografici che raccolgono strumenti, oggetti e testimonianze della cultura alpina dei secoli passati. La scuola, la vita domestica, i mestieri tipici, spesso itineranti, come i raccoglitori di capelli, gli acciugai, i muratori, i pastori, i bottai, la vita contadina vengono raccontati nei musei delle valli, attraverso l’esposizione e la narrazione di oggetti e modi di vivere oggi dimenticati.

 

La vita nelle valli era anche caratterizzata dalla produzione artistica e musicale: ecco allora i musei dedicati alla tessitura (canapa, lana e seta), alla falegnameria, alla musica di un tempo e di oggi.

 

L’arte sacra, infine, ha caratterizzato nel tempo numerose chiese, cappelle, pitture votive, testimonianza della religiosità che nei secoli ha caratterizzato il territorio montano. Non potevano mancare, nell’offerta museale delle valli, dei centri dedicati alla natura: flora, fauna e geologia vengono mostrati al pubblico per insegnare che la montagna va protetta e vissuta rispettando i suoi delicati equilibri.
 

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