In base ai piani regionali di riordino della sanità, il Centro Cure Palliative dell’Asl CN1 con sede nell’ospedale di Busca sarà trasformata in “struttura semplice” invece che “complessa”. Divenuta “complessa” nel 2004, ora torna ad essere aggregata: questo fatto non comporta assolutamente che il centro sia spostato di sede, ma soltanto che l’autonomia gestionale non sia più abbinata all’autonomia economica e che sparisca la figura del “primario”, sostituito dal “responsabile di struttura semplice”, la quale deve appartenere ad un’area funzionale attigua.
Quale sia questa “area funzionale attigua”, ossia a quale reparto ospedaliero dell’Asl CN1 sarà aggregato il Centro ancora non è dato sapere, poiché in questi giorni la direzione cuneese sta facendo avere alla Regione le sue osservazioni sul piano di riordino, che contengono anche indicazioni in merito. Va sottolineato, a questo proposito, che le cure palliative non riguardano esclusivamente l’oncologia, ma anche tutte le malattie degenerative.
Intanto, dalla stessa direzione aziendale giungono rassicurazioni circa la continuità e addirittura l’incremento delle attività del Centro: “Ho sentito in merito il direttore Francesco Magni – afferma il sindaco, Marco Gallo – e ho avuto la conferma che la struttura sarà mantenuta a Busca, dove può godere di una sistemazione ideale sotto molti aspetti, anche con prospettive di crescita”.
Erano stati inaugurati nello scorso febbraio nell’edificio dell’ospedale i nuovi locali del Centro che ora ospitano la direzione del servizio, trasferita a Busca da Cuneo.
Fondata e diretta dal dottor Pietro La Ciura, la Rete di cure palliative comprende anche l’hospice, che fu inaugurato nell’ospedale di Busca nell’ottobre 1999, primo nel suo genere in Piemonte e quinto in Italia, per volere dell’Asl e dell’Ospedale civile di Busca, di concerto con il Comune. In questi anni la Rete ha curato oltre quattromila malati a domicilio e duemilatrecento nel reparto al primo piano dell’ospedale.
Al momento La Ciura non può esprimersi circa la continuità del suo incarico: “Ma questo aspetto – dice - è del tutto secondario. Di primaria importanza è invece che le cure palliative continueranno ad operare sul territorio con un personale altamente e appositamente formato e molto motivato, a beneficio della cura delle persone, le quali restano al centro della nostra opera caparbia. Abbiamo costruito con sacrifico e passione questa realtà, che è destinata a durare e a crescere nel tempo”.