Busca non costruisce muri. Questo è quanto si sente di dichiarare la presidente della cooperativa onlus Insieme a Voi, Patrizia Bausano, a poche settimane dall’arrivo in città dei primi richiedenti asilo, accolti dalla cooperativa e ospitati in un appartamento preso in affitto in corso Giovanni XXIII.
I giovani, di età compresa tra i 19 ed i 26 anni, provengono dal Gambia, piccolo stato dell’Africa continentale dove i tentativi di colpo di stato si susseguono e le violenze sono quotidiane. Hanno affrontato l’odissea del viaggio attraverso la Libia, poi sui famigerati barconi del Mediterraneo, per giungere all’approdo sulle coste siciliane cui hanno fatto seguito i trasferimenti nei centri di accoglienza a Torino e a Cuneo.
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Ora Ebrima Kujabi, Amadou Fatty, Mohammad Keyta e Kebba Sisawo, questi i nomi dei ragazzi giunti a Busca, possono rimanere qui per almeno un anno e mezzo, in attesa di ottenere lo status di rifugiati.
“Abbiano visto – precisa la presidente – che i cittadini buschesi hanno saputo accogliere bene la novità. Ad una nostra richiesta di offerte di vestiario lanciata su Facebook hanno subito risposto in tanti, generosamente. Alcune associazioni di volontariato e l’oratorio collaborano, proponendo occasioni di incontro. Mi pare che si sia capito che siamo tutti chiamati a fare la nostra parte”.
“Sono ragazzi molto tranquilli – riferisce l’educatore Gabriele Eandi -. Noi stiamo con loro alcune ore al giorno, tutti i giorni, perciò abbiamo l’opportunità di verificarne i comportamenti e gli eventuali spostamenti, i quali se risultassero sospetti in qualche modo, andrebbero subito segnalati alla Prefettura. Per esempio, ci devono comunicare se hanno intenzione di dormire fuori anche solo per una notte, la qual cosa noi segnaleremmo subito sia alla stazione dei Carabinieri di Busca sia alla prefettura, e se non tornassero per più di tre giorni nella casa sarebbero fuori dal progetto di accoglienza. Fra di loro sembrano molto affiatati, anche se si sono conosciuti soltanto nella parte più recente del loro viaggio”.
L’amministrazione comunale si sta attivando per capire come potrebbe funzionare un’eventuale convenzione fra Comune e Prefettura per permettere alle persone accolte di lavorare in qualità di volontari. Va precisato che si tratterebbe esclusivamente di impiego di tipo volontario e perciò si deve capire come sia possibile una programmazione concreta in merito. Ci si sta confrontando con altri Comuni, come quello di Racconigi, dove la stessa cooperativa ha accolto altri sei migranti, senegalesi, che stanno avviando questa formula di collaborazione.
Conoscono l'inglese. Sono musulmani praticanti e hanno espresso l'intenzione di frequentare la moschea più vicina, Tutti stanno seguendo il corso di italiano organizzato dall’associazione Idee.com.
Visto il buon andamento dell’accoglienza, la cooperativa ha accettato l’offerta giunta da un privato di affittare un alloggio ammobiliato in via Costanzo Rinaudo che potrebbe ospitare altri due richiedenti asilo, ora a disposizione per eventuali nuovi arrivi.
La cooperativa riceve dal Governo per ogni migrante la cifra di 34,50 euro al giorno. Due euro e mezzo al giorno sono consegnati ai ragazzi per le piccole spese, il resto è gestito dagli operatori per il costo di vitto e alloggio, per pagare i tre educatori che li seguono, la mediazione linguistica e l’assistenza sociosanitaria.