Busca e gli Alpini ricordano l'annientamento della Cuneense

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Domenica 31 gennaio commemorazione delle battaglie di Novo Postojalowka e di Nikolaevka della Seconda Guerra Mondiale

Data:

18 Gennaio 2016

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Soldati italiani mal equipaggiati e non addestrati al tipo di battaglia mandati in Russia al massacro
Soldati italiani mal equipaggiati e non addestrati al tipo di battaglia mandati in Russia al massacro

Il Gruppo di Busca dell’Associazione Nazionale Alpini, con il patrocinio della Città,  commemora le battaglie di Novo Postojalowka e di Nikolaevka della Seconda Guerra Mondiale con una cerimonia organizzata per domenica  31 gennaio prossimo.

 

La commemorazione avrà inizio alle ore 10 con ritrovo al Palazzo Comunale, via Cavour 28, alle ore 10,15 l’Onore al monumento dei Caduti, alle ore 11 nella chiesa parrocchiale la messa in suffragio delle vittime.

 

Gli Alpini e la Città vogliono ricordare quel tragico gennaio del 1943 nella campagna di Russia dei soldati italiani, ed in particolare  le terribili battaglie  che determinarono l'annientamento delle divisioni Cuneense e Julia. Duecento circa furono i buschesi mandati su quel fronte, la metà dei quali non ritornò.

 

 

Il 20 gennaio a Novo Postojalowka gli Alpini condussero una battaglia  durata trenta ore, combattuta esclusivamente da truppe italiane, senza il concorso di reparti alleati o di mezzi corazzati. Il combattimento vide impegnati l’intera Cuneense e alcuni reparti della Julia. Dei 15 mila Alpini della Cuneense partiti, meno di 1.400 fecero ritorno a casa.

 

La battaglia di Nikolaevka  fu  combattuta il 26 gennaio durante il caotico ripiegamento delle residue forze dell'Asse italo-tedesco-ungherese  nella parte meridionale del fronte orientale, dopo la grande offensiva dell’Armata Rossa.

 

Dei 57.000 Alpini partiti ne tornarono a casa soltanto 11.000.  Del  2º reggimento Cuneense, partito da Borgo San Dalmazzo nel luglio 1942, rientrarono soltanto 3 ufficiali, 10 sottufficiali e 195 tra graduati e Alpini semplici. Per il suo eroico sacrificio di vite al reggimento fu assegnata la medaglia d'oro al valor militare.

 

 

“E’ più che giusto ricordare – dicono gli organizzatori  della commemorazione - quei soldati che con grande dignità e senso di responsabilità affrontarono durissimi sacrifici e sofferenze, nella gelida  steppa russa e nei campi di prigionia sovietici”.

 

 

Uno degli  ormai pochi reduci ancora in vita è un buschese,  l’Alpino Giovanni Fornero, classe 1920, appartenente  al Gruppo di artiglieria alpina Mondovì della Divisione Cuneense,  combattente nella Campagna di Albania, al fronte francese e nella campagna di Russia. E’ ancora in ottima salute e i suoi ricordi sono lucidi e fermi: ““In quell’inferno - racconta – io trovai riparo dentro una buca, mentre ben cinque bombe mi sfiorarono scoppiando a mezzo metro di distanza. Del mio battaglione siamo tornati in 28 su 300. A quaranta gradi sotto zero con scarpe fatti di stracci, senza più munizioni, bastava fermarsi un attimo che il sangue congelava”.




 

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