Domani Una serata con i Cetra

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Si  apre la XII Stagione artistica Rassegna internazionale di Concerti “Musicaè” 2016 dell’associazione Amici della Musica  in collaborazione con la Città

Data:

10 Marzo 2016

Tempo di lettura:

4 min

Quarto eccedente
Quarto eccedente

Prende il via con il tradizionale concerto in onore della Festa della Donna domani,  venerdì prossimo, 11 marzo, alle ore 21 al Teatro la XII Stagione artistica, rassegna internazionale di concerti “Musicaè” 2016, dell’associazione Amici della Musica, in collaborazione con la Città di Busca.

 

Con la direzione artistica di Antonello Lerda e il coordinamento di Bruno Collevasone, Dante Degiovanni, Diego Lerda, Alberto Pignata, l’associazione culturale si appresta a far vivere a Busca una nuova bella avventura nella musica, andando a spasso fra i generi più vari, sempre colpendo nel segno della professionalità e dell’esclusiva, per soddisfare il suo affezionato pubblico di intenditori e di semplici appassionati. Il programma annuale sarà presentato all’apertura della serata.

 

Per il concerto di apertura, che si svolge con il sostegno dell’azienda Sedamy ed è a ingresso libero con precedenza ai soci (info: Dante e Marilena Degiovanni 339.6013250), la scelta è andata al piccolo tesoro storico-musicale custodito e tramandato nel repertorio del Quartetto Cetra e fatto di swing, be bop e cha cha cha, in piena atmosfera Anni Cinquanta e Sessanta.

 

Nello spettacolo che va in scena al Civico le protagoniste sono senz’altro le voci, ma la splendida cornice è di ispirazione cabarettistica, con scenette mutuate dal teatro di Rivista e da programmi come Studio Uno. Un dolce sapore dei bei tempi andati, che fa ci ritornare ai primi gloriosi passi della televisione italiana in bianco e nero.

 

Quarto eccedente

Annalisa Mazzoni: Lucia Mannucci

Giuseppe La Rosa: Felice Chiusano

Claudio Poggi: Tata Giacobetti

Davide Motta Frè: Virgilio Savona

 

All'inizio di questa storia c'erano quattro musicisti di Torino, amici di vecchia data, che passavano tutto il giorno a cantare l’Opera, la musica classica, il Rock&roll, il Blues, il Gospel, ma sentivano che un genere, un po' dimenticato e trascurato, mancava nella loro esperienza: lo Swing degli anni dai ’40 ai ’50.

 

Seguì un grande lavoro di squadra per scegliere una tipologia che potesse contraddistinguere il loro quartetto vocale con uno stile inconfondibile, magari in italiano, un carattere brillante e un po’ retrò, sempre aggraziato, ma anche divertente e garbatamente irriverente e che permettesse di “fare cultura” sulla società dell’epoca in cui quella musica era nata: non fu difficile, la risposta era “Quartetto Cetra”.

 

La scelta di dedicarsi completamente al repertorio dei Cetra si rivelò subito azzeccata, nessun altro gruppo in Italia lo aveva mai fatto prima in maniera tanto approfondita; essi potevano contare su una somiglianza fisica sorprendente quanto casuale ma soprattutto su caratteristiche vocali ed umane estremamente in armonia con quelle del celebre Quartetto.

 

Annalisa Mazzoni giovane e biondina, si sentiva dire già da tempo ormai che la sua voce era bella, limpida, educata ed espressiva, soltanto “un po’ fuori moda”, più adatta al genere della classica e al genere melodico anni ’50, che allo stile jazz-pop moderno. Fu subito chiaro che quella voce così personale sarebbe stata perfetta per ricreare le atmosfere sognanti delle quali era indiscutibile protagonista Lucia Mannucci.

 

Giuseppe La Rosa (detto Pippo) suonava la chitarra per accompagnare la sua voce da tenore, che in un attimo sapeva far volare in alto in un falsetto cristallino e delicato che sembrava ideale per seguire le orme di Felice Chiusano.

 

Claudio Poggi di bella presenza e dalle spiccatissime qualità vocali, sfoderò allora la sua esperienza giovanile nel campo teatrale per calzare a pennello il ruolo del gentleman-dandy Tata Giacobetti, che sapeva passare dalla maschera di seduttore romantico a ragazzaccio spiritoso in un batter d’occhio, ma sempre con eleganza.

 

Davide Motta Frè, mente ed animatore del gruppo, collezionista di vecchi dischi e video dei Cetra, diventò di diritto l’alter ego del Maestro Virgilio Savona, anche grazie alla pazienza nella ricerca del repertorio, alla puntigliosità nella cura degli arrangiamenti vocali e alla spiccata vena comica sfoderata sul palcoscenico.

 

I personaggi principali erano pronti dietro le quinte, mancava soltanto il nome del gruppo. Gli amici passarono giorni a inventare e proporre i nomi più disparati, a volte davvero divertenti, finchè, dopo numerosi tentativi, venne alla luce il nome perfetto: “Quarto” ricorda che il gruppo è formato da quattro persone e “Quarto Eccedente” è una bella variazione sul tema del termine quarta eccedente, un intervallo melodico anche chiamato tritono che nella teoria musicale va trattato “con le pinze” in quanto riecheggia atmosfere sonore complesse e orientaleggianti, per secoli tassativamente vietate dalla storia della musica, soprattutto quella religiosa.

 

Contemporaneamente all’intensa attività concertistica nelle sale concerto e in teatri importanti del Piemonte tra i quali il Teatro Carignano e il Teatro Colosseo di Torino, i “Quarto Eccedente” ricevevano tante richieste di collaborazioni artistiche: con la compagnia di Anita Cedroni recitarono in uno spettacolo teatrale, dal titolo “Accendi la tua radio per favor…”, per impersonare proprio il celebre “Quartetto Cetra” alle prese con il quotidiano lavoro in radio all’E.I.A.R., poi arrivarono “Palcoscenico” per Rai Due, “Zelig Circus” per Canale Cinque, il premio “Riccio d’Oro”, riconoscimento consegnato al gruppo da Piero Chiambretti come rivelazione piemontese dell’anno 2004, e, nel 2009, la partecipazione come ospiti al Premio Carlo Porta al Teatro Manzoni di Milano.

 

Da anni sono in giro per il Bel Paese per ricordare al pubblico le brillanti personalità di Lucia, Virgilio, Tata e Felice.

 

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