Protezione civile per prevenire e affrontare le calamità

Dettagli della notizia

Sabato scorso terza giornata di  A.A.A. piccoli volontari cercansi 

Data:

21 Marzo 2016

Tempo di lettura:

6 min

La motopompa in funzione sabato scorso nei pressi del Talu, per la dimostrazione pratica ai bambini delle scuole elementari del Gruppo comunale di Protezione civile
La motopompa in funzione sabato scorso nei pressi del Talu, per la dimostrazione pratica ai bambini delle scuole elementari del Gruppo comunale di Protezione civile

E’ stata un’altra bella mattinata di scuola vissuta in modo speciale, quella di sabato scorso, 19 marzo, dalle classi di 4^ e di 5^ elementare: per l’iniziativa “A.A.A piccoli volontari cercansi” si è svolto il terzo incontro con le associazioni del volontariato di soccorso cittadine, dopo il Nucleo Volontariato e Protezione Civile ANC "Il Tricolore" e il Comitato locale della Cri, è stata la volta del Gruppo comunale di Protezione civile, cui seguirà sabato 16 aprile quello con i Vigili del Fuoco volontari.

 

Si tratta di una nuova iniziativa del Comune, assessorati al Volontariato e all’Istruzione, organizzata con la collaborazione delle scuole elementari ed in particolare dagli assessori Ezio Donadio e Federica Ferrero e dei volontari Paola Eandi e Alberto Arioli.

 

Il Gruppo comunale è stato presentato dal Elio Campana, consigliere comunale delegato al settore.

 

Con i quattro incontri, due in autunno e due in primavera, si vuole promuovere il volontariato fra i più giovani. Prima gli scolari sono accolti al Teatro Civico per la parte teorica, con la spiegazione da parte dei volontari delle tipologie di interventi, delle regole, della preparazione cui sono tenuti e, anche attraverso filmati e fotografie, dei vari casi di servizi svolti. Poi, nella seconda parte della mattinata tutti si trasferiscono nell’area verde di piazza Giovanni Paolo II per conoscere i mezzi e gli strumenti di lavoro e per alcune simulazioni pratiche.

 

Anche in questa occasione i centoventi bambini coinvolti si sono dimostrati quanto mai partecipi e attenti, se non addirittura entusiasti di venire a conoscenza del mondo della del soccorso, particolarmente attenti ai casi di emergenze e calamità, intervenendo con tante domande ed evidente partecipata curiosità.

 

La sera di martedì 3 maggio, alle ore 20.45, è previsto l’incontro con tutte e quattro le associazioni al cinema-teatro Lux aperto agli alunni, ai loro genitori e a chiunque desideri partecipare. Nell’occasione sarà, tra l’atro, proiettato il dvd che si sta elaborando sull’intera iniziativa.

 

Infine, sabato7 maggio, si svolgerà la giornata conclusiva della rassegna: dalle ore 9 nell'area dei Capannoni sarà simulato un intervento di emergenza con la partecipazione contemporanea di tutte e quattro le associazioni che collaborano al progetto.

 

“Desideriamo sottolineare – dice l’assessore Donadio - che gli incontri sono aperti a tutti e che sono caldamente invitati in particolare i famigliari dei bambini, in modo tale che l’esperienza continui a casa e che nelle famiglie buschesi si diffonda il più possibile la conoscenza delle opportunità di crescita sociale data dal volontariato”.

 

La Protezione civile comunale

“Il nostro Gruppo comunale di protezione civile – ha spiegato il coordinatore del Gruppo comunale di Protezione civile, Antonio Beoletto - si occupa prevalentemente emergenze di territorio, anche se molte volte ci vedete svolgere anche un servizio d’ordine in occasione di manifestazioni in cui sono coinvolte molte persone.

 

“La Protezione civile  è composta di personale in pianta stabile a livello nazionale e regionale e da gruppi di volontari che operano a livello locale. I gruppi di Protezione civile in Piemonte sono nati dopo la devastante alluvione del 1994, quando il  5 e il 6 novembre il fiume Tanaro esondò e da Ormea ad Alessandria causò molte vittime e ingenti danni. Essi nacquero perciò con lo scopo principale di  fare prevenzione sul territorio, pulire gli alvei di fiumi e torrenti e monitorare il territorio durante le allerte meteo. Con la formazione dei gruppi di volontari sono nati i Coordinamenti provinciali.

 

"Noi facciamo parte del Coordinamento di Cuneo – ha detto il coordinatore -, che è il più grande del Piemonte, con circa 200 gruppi di tutta la provincia. La regione è suddivisa in 11 zone dalla A alla M e ognuna raggruppa una parte del territorio: Busca fa parte della zona E, che comprende valli Varaita, Maira e Stura.

 

"Il coordinamento provinciale ha sede a Fossano, dove si tengono molte attrezzature utilizzate durante le emergenze e nelle esercitazioni: camion, cucine da campo, tende, tenda-ospedale, gruppi elettrogeni, motopompe, fari, brandine, tavoli. Si organizzano periodicamente delle esercitazioni, cui partecipano tutti i Gruppi della provincia sia per simulare eventi sia per pulire i fiumi allo scopo di mantenere le attrezzature sempre efficienti e gli uomini sempre allenati. In caso di calamità, anche fuori dal Piemonte, è sempre pronto a partire in 6 - 12 ore  un gruppo di volontari in grado di formare la colonna mobile di aiuto dove ce ne fosse bisogno. Inoltre tutti i volontari dei Gruppi fanno a turno per coprire la postazione di Fossano del coordinamento provinciale che è attiva  24 ore su 24 in tutti i giorni dell’anno”.

 

“Il Gruppo di Busca – ha raccontato ancora Beoletto ad un pubblico molto attento ad ogni parola - si è formato nel 2002. All’inizio non avevamo né la sede né attrezzature, poi, in collaborazione con il Comune, abbiamo individuato il luogo dell’attuale sede, che si trova nell’area delle scuole medie, e rimboccandoci le maniche, lavorando come volontari, abbiamo adattato i locali all’uso di cui abbiamo bisogno, abbiamo acquistato due automezzi e diverse attrezzature, come la torre faro, la motopompa, un rimorchio e a migliorare la funzionalità della sede, grazie a contributi da diversi enti e banche”.

 

“Nel corso di questi 14 anni – ha detto Beoletto – alcuni volontari sono cambiati, , attualmente siamo in 15 e siamo più che aperti a nuove iscrizioni, anche le donne, naturalmente, sono le benvenute”.

                     

Il Piano comunale di protezione civile

Il coordinatore ha poi parlato del punto più importante in fatto di Protezione civile: il Piano comunale, che stabilisce quali sono i comportamenti da adottare in caso di calamità. E qui l’attenzione dei bambini è salita ancora, perché è stato loro spiegato cosa bisogna fere se improvvisamente succedesse una catastrofe qui a Busca: “Il nostro piano comunale – ha detto il volontario - è composto da 92 pagine, suddivise in 5 capitoli che toccano i seguenti argomenti: analisi del territorio, scenari di rischio, organizzazione e risorse, procedure d’intervento, informazioni alla popolazione.  E’ attivato dal attiva il  c.o.c., ossia il Centro operativo comunale. Nel Piano ci sono tutte le carte dettagliate delle strade, delle costruzioni, dei corsi d’acqua, delle aziende e sono evidenziate le zone di maggior rischio.

 

I pericoli maggiori nel nostro territorio sono le frane e l’esondazione dei torrenti. Gli  scenari di rischio sono, nell’ordine, forti piogge, grandinate, trombe d’aria, nevicate, terremoti, inquinamenti  atmosferici”.

 

“Nel Piano – ha spiegato - si considerano quali risorse, persone e attrezzature, già presenti sul territorio potrebbero essere utilizzate in caso di calamità. C’è scritto come la popolazione deve essere avvertita del pericolo, come si organizza l’evacuazione e dove ci sono i punti di raccolta”

 

Beoletto ha poi precisate che le allerte sono diramate dalla Protezione civile della Regione, i cui bollettini sono aggiornati tutti i giorni alle ore 13 con validità per le 36 ore successive e sono consultabili da tutti sul sito della Regione. Le criticità sono di 3 colori: verde, giallo (i volontari si devono recare nelle zone a rischio per monitorarle), arancione (il rischio è molto alto, oltre a monitorare dobbiamo presidiare i ponti, che a Busca sono quelli sul Maira, sul Talù e sul rio Talutto e se necessario chiudere le strade).

 

Le zone più a rischio sono, infatti,  lungo il torrente Maira, che potrebbe esondare soprattutto nella zona di Attissano, il torrente Talù, che scende da Dronero verso Busca e confluisce nel Maira in via Trimaglio, il rio Talutto che corre lungo via Antica di Costigliole e raccoglie  tutte le acque piovane della collina. Inoltre tutta la zona collinare può essere a rischio frane.

              

Scenario di allerta

Molto interesse ha suscitato la spiegazione di cosa bisogna fare in caso di allarme: “Quando il servizio meteorologico prevede fenomeni di rilevante entità su una determinata zona, oltre al bollettino meteo visibile a tutti, la Protezione civile regionale invia al Prefetto  e al Coordinamento della provincia interessata un bollettino meteo segnalando la possibilità di fenomeni intensi su una determinata zona, invitando i Sindaci interessati a prendere i provvedimenti del caso. I Sindaci, che sono i responsabili della protezione civile in ambito comunale,  a loro volta allertano tutte le persone interessate all’emergenza (tecnici comunali, Protezione civile, Carabinieri, Vigili del fuoco, Croce rossa)  e se necessario si attiva il  c.o.c., con la sala operativa, che si trova nei locali del municipio, dove sono impartite le direttive per gli interventi e i  soccorsi”.

 

Immagini

Ultimo aggiornamento: