Domani, per il 71° anniversario della Liberazione, la Città invita tutti alla rappresentazione teatrale dal titolo “Campo minato di rose: storie di donne in guerra” in programma alle ore 21 al Teatro Civico. L’ingresso è libero
“Il percorso scelto per le celebrazioni – spiega il sindaco, Marco Gallo - è composto da questo spettacolo, dai film in proiezione sabato 23 aprile e dalla tradizionale Marcia della Pace: gli eventi, cui parteciperanno anche i ragazzi delle scuole, sono pensati per coinvolgimento di tutti i cittadini, in modo che la ricorrenza sia una vera occasione di approfondimento e non di retorica”.
“Ci auguriamo - dice l’assessore Ezio Donadio che si è occupato della coordinazione del programma - che siano in molti a partecipare, perché gli spettacoli sono davvero coinvolgenti e servono a capire, venendo meno man mano tutti i testimoni diretti dei fatti, come andarono le cose. Oltre alla rappresentazione teatrale di mercoledì, al mattino di sabato 23 avremo la proiezione al cinema Lux per i ragazzi delle scuole del film di Giorgio Diritti L'uomo che verrà, sulla strage di Marzabotto, e alle ore 21 la proiezione, aperta a tutti, del film Neve rosso sangue, che rievoca l'eccidio di Valmala del 6 marzo 1945”.
"Campo minato di rose: storie di donne in guerra” è scritto e diretto da Giulia Brenna e Omar Ramero; in scena Ginevra Barbero, Federica Beccaria, Cristiana Brignone, Matilda Qafaloku, Emily Schena, Francesca Tortora, Francesca Vianello, Lorenzo Beccaria.
Ci troviamo in un non-luogo: qui spazio e tempo non esistono. È il paradiso? È il limbo? Un sogno? È un punto di incontro. Donne diverse per ceto, epoca, età, esperienze, sogni e speranze sono accomunate dall’essere tutte, in un modo o nell’altro, vittime della guerra, della stupidità umana. Si raccontano, si confrontano, e ci dimostrano l’eterno ripetersi della storia e degli errori dell’uomo.
Da Andromaca, madre addolorata a cavallo tra mito e realtà, fino a Celeste che la guerra ce l’ha in casa perché vittima di un marito violento, viviamo attraverso occhi e sguardi femminili i grandi conflitti che hanno segnato la storia dell’uomo. Le donne, spesso considerate ai margini della storia, sono vittime, carnefici o semplici danni collaterali dei conflitti, esattamente come gli uomini. In un’ambientazione scarna, essenziale, che evoca distruzione, sette ragazze tra i 16 e i 18 anni danno vita a monologhi di donne fragili, forti, piegate, spietate, vinte. Non esiste vincitrice, perché la guerra si può solo perdere.