Un sabato da favola, con Stevenson... in municipio

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Incontriamo Le cercle rouge a pochi giorni dall'evento Ai minimi drammi

Data:

11 Dicembre 2006

Tempo di lettura:

6 min

Le cercle rouge è il titolo diun film del 1970 di Jean-Pierre Melville, conGian Maria Volonté, Alain Delon eYves Montand
Le cercle rouge è il titolo diun film del 1970 di Jean-Pierre Melville, conGian Maria Volonté, Alain Delon eYves Montand
Laura Chiotasso e Costantino Sarnelli sono compagni nella vita, nel lavoro e nella passione. Lei originaria di Busca, storica dell’arte. Lui di Roma, archeologo. Dopo aver vissuto per alcuni anni nella capitale, decidono di trasferirsi in provincia: “Una decina d'anni fa. Fra i nostri amici romani era di moda, in quell’epoca, andare ad abitare in campagna: l’Umbria, la Toscana. Noi avevamo un punto di riferimento a Busca e un lavoro che possiamo portarci ovunque: specialisti nel restauro di stoffe e cuoio”. Ma Laura e Costantino possono portarsi dietro, anche a Busca, un’altra cosa: la passione per il teatro e per il cinema. Nel 2002 costituiscono un’associazione culturale, che chiamano “Le cercle rouge”. Un nome preso da un film del 1970 di Jaen-Pierre Melville, che cita la storia di Buddha, il quale un giorno prese un gesso rosso, tracciò un cerchio e disse: “Se è scritto che due uomini, anche se non si conoscono, debbono un giorno incontrarsi, può accadere loro qualsiasi cosa e possono seguire strade diverse. Ma al giorno stabilito, ineluttabilmente, essi si ritroveranno in questo cerchio rosso”. Laura e Costantino, a pochi giorni dall’evento in programma per sabato 16 dicembre, alle ore 21, nel Palazzo municipale “Ai minimi drammi. Un fantastico viaggio nelle favole di Robert Louis Stevenson”, ripercorrono la storia della loro associazione e ci spiegano la genesi delle opere realizzate ed in programma. Gli iscritti ora sono alcune decine e non solo buschesi. Con il 2006 l'associazione inizia il quarto ed ultimo anno del primo mandato dell'attuale direttivo, che si concluderà nella primavera del 2007. “Durante questi quattro anni – dicono - l'associazione si è segnalata nella realizzazione di eventi e di opere audiovisive di alto livello qualitativo che hanno ricevuto contributi da enti pubblici ed istituzioni, come il Comune di Busca, la Provincia di Cuneo, le Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Cuneo. Tra i riconoscimenti ottenuti segnaliamo il trailer “Ap-Su”, entrato nella selezione del Val Susa Filmfest 2004, e il video “Quattro chiacchiere su Stevenson”, on-line nel 2005 sul sito universitario dell'Edea (Ecole Doctorale des Etudes Anglophones) dell'Università Paris III”. Le opere de Le cercle sono state proposte in diversi comuni, oltre che a Busca: Boves, Caraglio, Centallo, Cuneo e Fossano. Tra queste, “Il Teatro del cervello - Voce e percussioni per una libera interpretazione del saggio A Chapter on Dreams” è stata presentata per la prima volta nel castello di Serralunga d'Alba all'interno della manifestazione Castelli in Scena 2006 a cura dell'assessorato alla Cultura della Provincia di Cuneo. Fin dalla sua nascita l'associazione culturale le Cercle Rouge ha gettato le basi per la realizzazione di un progetto a lungo termine denominato “La voce delle stanze” per promuovere le diverse forme della creazione, applicandole alla loro trasformazione multimediale. Che cosa sono le Stanze? “Sono ambienti naturali o storici - spiegano - che contraddistinguono il territorio della provincia di Cuneo, dove l'humanitas del passato ha lasciato un'impronta particolare, luoghi dove sono avvenuti dei cambiamenti, dove si sono mescolate tradizioni, dove si è passati da un tempo ad un altro. Una specie di zona del crepuscolo, ricca di voci che si celano in molti luoghi: dietro mura fiancheggianti antiche strade, sotto portici animati dal brusio della gente, nella quiete di un cortile o di una piazza”. Il cortissimo Ap-Su realizzato nell'estate del 2003, con riprese effettuate nella sala dell'Archivio storico del Comune di Busca, è stato il primo passo di questo progetto. “Nel dicembre 2003 – continuano Laura e Costantino - la collaborazione con il Comune continua e si decide di dare voce ad un edificio destinato ad essere restaurato e ristrutturato: il Teatro civico. Proseguendo il discorso iniziato con Ap-Su, in cui si teorizza una corporeizzazione dell'elemento architettonico, l'ambiente teatro diventa a tutti gli effetti l'ambiente mente”. Nasce il Teatro del cervello. Se permettete la domanda: da quale cervellotica intuizione? “Niente di complicato – rispondono -. Avevamo letto un articolo di Jean-Pierre Naugrette, apparso sulla rivista Positif nel settembre 2002, in cui l’autore fa riferimento al famosissimo romanzo ‘Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde’ di Robert Louis Stevenson. Lo stesso Sevenson, era scritto nell’articolo, aveva spiegato come era nata l’idea di quel romanzo in un saggio dal titolo ‘A Chapter on Dreams’ apparso nel gennaio 1888. L’autore, ben prima di Freud, espone l’idea dei sogni come teatro della mente, la quale è una camera oscura in grado di proiettare immagini forti. Il cervello è un piccolo, personalissimo teatro in cui, durante la notte, si abbandona la vita diurna per calarsi in quella rappresentata”. Il Teatro del Cervello, un cortometraggio di venti minuti realizzato nel corso del 2004, sviluppa questi temi stevensoniani e li drammatizza nell'unità architettonica che si trasforma in una stanza ovvero un diaframma spazio-temporale dove captare e mettere in luce il genius loci, quel nume tutelare che rivela l'essenza del luogo e la pone in relazione con la coscienza personale e storica del visitatore. Al cortometraggio, corpo centrale di una trilogia dal titolo omonimo, si affiancano un dialogo introduttivo al pensiero di Stevenson, sotto forma di docu-fiction dal titolo Quattro chiacchiere su Stevenson, ed un evento multimediale, Lo Spazio Vuoto, allestito in Busca nel novembre del 2005. Per queste realizzazioni l’associazione si avvale della partecipazione di docenti universitari esperti nella tematiche prese in esame: Richard Ambrosini dell’università di Roma Tre, Richard Dury dell’università di Bergamo, Jean-Pierre Naugrette dell’università Paris III per l’opera di Robert Louis Stevenson e Catherine Naugrette-Christophe dell’università Paris III per les Arts du Spectacle. Nello specifico Lo Spazio Vuoto è un’elaborazione multimediale costruita intorno alla ricerca storica effettuata da Elisa Gosso durante la stesura della sua tesi di laurea dal titolo “Ex-Teatro comunale di Busca”. Nel 2005, con riferimento allo studio sulla mappatura del territorio della provincia di Cuneo, delineato nel progetto La Voce delle Stanze, l'associazione ha l’opportunità di testare “extra moenia” la validità di queste linee progettuali con la realizzazione di un cortometraggio dal titolo Resistenza Umana, ambientato in diversi comuni della Valle Grana. Resistenza Umana si inserisce nelle iniziative previste dal piano di sviluppo rurale 2004-2006 della Regione Piemonte e coordinate dalla Comunità montana valle Grana. Di pari passo, grazie ad un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, si procede nella stesura delle linee di sviluppo di Substantia, ossia il completamento del progetto La Voce delle Stanze, finalizzato alla realizzazione di supporti multimediali dedicati alla mappatura dei comuni i di Busca, Caraglio e Borgo San Dalmazzo. Nell’anno in corso, continuando lo studio su Robert Louis Stevenson, Laura Chiotasso e Costantino Sarnelli completano le linee del progetto “Ho sognato di Stevenson”, una pièce dal titolo omonimo, correlata ad una serie di interviste dal titolo “Ai Minimi Drammi-Tales of Moralities”. Si riprendono e si ampliano così i contatti con esperti stevensoniani per creare un supporto informativo e di guida alla realizzazione del soggetto teatrale. Dopo una trasferta a Milano per registrare la versione in lingua inglese delle Favole con i professori Richard Dury e Richard Ambrosini, si programma di filmare l’intervista strutturata intorno alla lettura delle favole ispiratrici della sceneggiatura della pièce di “Ho sognato di Stevenson”. Nel settembre 2006, grazie alla disponibilità del Comune di Busca, si ritorna negli ambienti dell’Archivio storico e del Teatro civico per girare le sequenze di Ai Minimi Drammi che coinvolgono attori e docenti universitari tra cui Robert Louis Abrahamson della University of Maryland - European Division ed i già citati Richard Dury e Richard Ambrosini. Ai Minimi Drammi è stata presentata in anteprima a Cuneo nel novembre scorso, in una serata che prevedeva anche un assaggio della pièce Ho Sognato di Stevenson, in programmazione per il 2007, è sarà in scena a Busca sabato prossimo, nel Palazzo San Martino (municipio), in via Cavour 28. .

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