Alabastro di Busca, domenica le prime visite guidate ai canyon

Dettagli della notizia

Dopo il seminario, continua l’opera del Comune per la promozione turistica della città e della sua collina

Data:

30 Maggio 2016

Tempo di lettura:

4 min

Per le visite si organizzano 6 gruppi da 20 persone ciascuno, al massimo, nelle seguenti fasce orarie: 9.30 – 10.30 – 11,30 – 15.00 – 16.00 – 17.00
Per le visite si organizzano 6 gruppi da 20 persone ciascuno, al massimo, nelle seguenti fasce orarie: 9.30 – 10.30 – 11,30 – 15.00 – 16.00 – 17.00
Guardare Busca con occhi diversi, meravigliandosi della sua natura, per vedere e, soprattutto, far vedere i suoi tesori. Uno scatto, anche d’orgoglio, che il Comune sta cercando con tutte le forze di concretizzare, mettendo in campo e coordinando tante idee, persone, progetti  e risorse.
 
Un invito ben raccolto, per esempio, la sera del 26 maggio scorso, durante il partecipato seminario organizzato nell’ambito dell’iniziativa dal titolo (appunto) I tesori di Busca, alla scoperta della città in un viaggio tra cultura e scienza, organizzata dalla Città, assessorato alla Collina, e dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Atl Cuneo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Le visite del 5 giugno
L’appuntamento clou degli eventi annuali studiati per il rilancio degli studi sull’Alabastro di Busca, si terrà, tempo permettendo, domenica prossima 5 giugno, con l’organizzazione da parte del Comune delle prime visite guidate alle ex cave.

Si sottolinea con forza che occorre essere accompagnati sul luogo: le ex cave, infatti, si trovano su un terreno privato, che non è aperto a gite individuali da parte di persone non esperte.

La partecipazione è gratuita. L’iscrizione può essere fatta online compilando il modulo in link qui sotto ed inviandolo al Comune all’indirizzo e-mail segreteria@comune.busca.cn.it, oppure telefonando al numero: 0171.948680, oppure sul luogo al momento della partenza, salvo esaurimento posti. Saranno organizzati 6 gruppi da 20 persone ciascuno, al massimo, nelle seguenti fasce orarie: 9.30 – 10.30 – 11,30 – 15.00 – 16.00 – 17.00.

Le partenze sono da piazza Fratelli Mariano con bus navetta un quarto d'ora prima degli orari previsti qui sopra.


In caso di condizioni meteo avverse  le visite saranno rimandate a domenica 19 giugno e ne sarà dato avviso da questo sito e sul profilo Facebook del Comune. 
 
Anche la Roccolo
Nel pomeriggio i bus navetta gratuito porteranno anche al castello del Roccolo, in occasione della riapertura annuale (entrata a pagamento).
 

Il seminario di giovedì scorso
Dopo il saluto e la presentazione da parte dell’assessore Ezio Donadio, la parola è passata ai tre relatori:  Ferruccio Vergamini, geologo e guida escursionistica per la Regione Piemonte, Emanuele Costa e Alessandra Marengo, professore e ricercatrice  del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino.
 
Si può, eccome, individuare una possibile fruizione geoturistica del territorio buschese, basta guardarlo con occhi nuovi: è questa la tesi della serata, a cominciare dal primo intervento, tenuto dal geologo e guida buschese Vergamini, che, dopo aver svolto la ricerca di laurea sull’evoluzione geomorfologica della basse valle Maira all’interno della quale era inserito il capitolo sul possibile lancio turistico dei “Ciciu del Villar”, ha partecipato a concretizzare di quell’idea.
 
350 mila anni fa

La collina di Busca, sia dal punto di vista geologico che ambientale ha tanto da dire e dare ad una al turismo ambientale di qualità che si sta sviluppando ultimamente, con i risvolti scientifici e storici connessi, che sono quanto mai interessanti. Per quanto riguarda questi ultimi aspetti, le cave di Albastro di Busca, hanno spiegato i due  ricercatori dell’università di Torino, rappresentano un “scrigno” in quanto antichissime grotte, formatesi almeno 350.000 anni fa (a tanto si ferma per ora la datazione in base alle ricerche fin qui concesse dai fondi a disposizione), venute in parte a cielo aperto in seguito all’erosione della collina sovrastante.  
 
Canyon suggestivi
Si tratta di cinque gole di lunghezza variabile, fino a oltre un centinaio di metri, profonde anche una trentina, che si trovano  sulla collina dell’Eremo, versante orientale, a quota 650 metri, particolarmente suggestive, dai variegati colori che muovono dal rosa scuro al verde muschio, anche a seconda di come vi incide la luce nelle varie ore del giorno.

L’alabastro di Busca è una roccia calcarea, composta essenzialmente da calcite che si è deposta sotto forma di stalattiti, stalagmiti e altre concrezioni che, se sottoposte a tecniche sofisticate, permettono di determinare il clima presente nell’area a partire da glaciazioni molto più antiche dell’ultima, alla quale risale per esempio   l’unica altra area sede di ricerca scientifica di paleoclima del Piemonte, Rio Martino di Crissolo, dove i sedimenti fin qui analizzati si fermerebbero a 10.000 anni fa.

Portato ad esempio
Non per nulla l’esempio di Busca è stato portato all’attenzione di vari studiosi in occasione di almeno quattro recenti convegni nazionali ed internazionali di geologia, mineralogia e conservazione dei beni culturali e naturalistici.

Dal punto di vista storico, ed in particolare della storia dell’arte, inoltre, l’impiego dell’Alabastro di Busca è stato diffuso in chiese e case nobiliari dalla metà del Settecento fino alla metà del secolo scorso in tutto il Piemonte ed anche in Francia in tante opere di pregio. La più recente e curiosa presenza dell’Alabastro di Busca è stata rinvenuta nella composizione di un caminetto attribuito alla casa di Napoleone ad Ajaccio. Quanto fosse ritenuto prezioso in quelle epoche è testimoniato anche dal fatto che in diverse chiese esso venisse imitato con dipinti, come nella parrocchia Maria Vergine Assunta.

Un libro per raccontarlo
Queste e molte altre informazioni saranno contenute nel libro in corso di redazione “L'Alabastro di Busca e le sue Cave”, scritto dai due ricercatori,  che sarà presentato mercoledì 28 settembre alle ore 21 nella  sala convegni in Casa Francotto.
 

Immagini

Allegati

Ultimo aggiornamento: