Dal teleriscaldamento porte aperte alla banda larga

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Con la posa del “tritubo” molto facilitato e meno dispendioso l’allacciamento ai nuovi servizi

Data:

27 Giugno 2016

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Gli scavi per la rete
Gli scavi per la rete
Durante la realizzazione della rete di teleriscaldamento, cioè in ogni scavo effettuato fino ad ora a spese della ditta AenB, in base al contatto stipulato a suo tempo con l’amministrazione comunale, è stata tenuta a posare i "tritubo", ossia un'infrastruttura in PVC intercettata ogni 50 metri circa con dei pozzetti di ispezione. Il tutto è stato realizzato e ceduto gratuitamente al Comune, il quale potrà utilizzare questa infrastruttura per far posare la banda larga. Nei luoghi dove non è presente questa infrastruttura, l'azienda che volesse posare la banda larga dovrebbe affrontare investimenti importanti per la realizzazione dello scavo ex-novo e la posa dei corrugati (o tritubo) e dei pozzetti.

Eì questo uno dei benefici collaterali ottenuti con la nuova infrastruttura. Ad oggi sono soltanto due gli immobili pubblici non ancora serviti da teelriscladamento il Teatro Civico e il Palazzo della musica, ma si pensa che anche questi potranno essere raggiunti. Dopo la posa delle tubature la AenB ha ripristinato  a proprio carico tutte le strade interessate ed inoltre ha contribuito per 200 mila euro al rifacimento di altre aree comunali, come il cortile scuole medie, e all’allestimento di parte della nuova rotatoria sulla strada regionale 589.

La rete di teleriscaldamento cittadina che usa energia prodotta da biomassa legnosa è stata indicata come un modello  al Salone dell'Energia dal Legno “Forlerner” nell’edizione di Torino, a fine settembre scorso. A voler portare alla ribalta l’esempio di Busca è stata la Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili (Fiper), settore in cui, pertanto, la città può dirsi all’avanguardia. Intanto la rete è praticamente completata.

L’azienda buschese AenB titolare dell’impianto precisa che il legno impiegato per rifornire la città equivale a quello prodotto dall’ordinaria manutenzione dell’area boschiva della collina di Busca, pari a circa 3x3 chilometri. Gli utenti hanno sperimentato un risparmio che va dal 15 al 18% rispetto all’impiego di gas o di gasolio. Con grandissimo vantaggio per le emissioni ambientali.
 

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