Roccolo, ecco la nuova associazione

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Partecipata anche dai rappresentanti della proprietà, permette nell'immediato la riapertura alle visite per due domeniche pomeriggio al mese

Data:

15 Giugno 2016

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Il castello dell Roccolo
Il castello dell Roccolo
I tanti legami di Busca con i d’Azeglio e i loro cultori sono confermati anche dal fatto che a scrivere il recente libro dal titolo libro "Lo zio Max. Intervista immaginaria al nipote Emanuele" (Sress editore) è stata Chantal Balbo di Vinadio, discendente dai conti  buschesi, tornata ieri sera qui per presentare la sua ultima opera.

“Sono legata a questa cittadina dai bellissimi ricordi delle estati d’infanzia passate qui, dove ritorno sempre molto volentieri” ha detto conversando ieri, nella sala convegni in Casa Francotto,  assai vivacemente con Silvia Olivero, direttrice dell'Archivio di Savigliano, e intrattenendo il pubblico con un appassionato racconto sulla vita di Massimo d’Azeglio (cui ha dedicato il libro a 150 anni dalla morte),  fratello minore del Roberto che volle costruire sulla collina di Busca il castello in stile neo-medievale per la villeggiatura della famiglia e dei suoi illustri ospiti.


Tutta torna, dunque, anche attorno alle residenze dei d’Azeglio fra Torino e la provincia di Cuneo, con dimore e ricordi anche a Saluzzo, Savigliano e Lagnasco: tanto che un documentario, presentato nella Granda per la prima volta ieri a Busca, riunisce i luoghi della nota famiglia “risorgimentale” in un interessante proposta di rete per futuri tours storico-turistici, nel cui circuito Busca si inserisce a pieno titolo, a partire dai prossimi eventi di settembre e ottobre per le celebrazioni del centocinquatenario.

L'associazione
La serata si è perciò prestata molto bene alla presentazione della nuova associazione Castello del Roccolo presieduta da Zelda Beltramo, già curatrice del complesso del Roccolo come collaboratrice dell’associazione Marcovaldo, e composta da Elio Sabena e Filippo Ballaira (vice-presidenti e rappresentanti delle famiglie proprietarie), Cristiano Mandrile (segretario), Franco Mosso (consigliere). L'asssociazione è affiliata all'Acli.

In rappresentanza del sindaco, hanno preso parte alla serata gli assessori Ezio Donadio e Carla Eandi, i quali hanno sottolineato come il Comune segua da vicino la transizione dal precedente al nuovo assetto gestionale dell'importante monumento storico buschese, perchè possa essere di nuovo luogo di attrazione culturale aperto al pubblico.

Dopo la liquidazione della Marcovaldo, che ne aveva curato il recupero e per 15 anni la gestione, la riapertura del Castello del Roccolo sarà dunque coordinata dalla nuova associazione che si sta per convenzionare da un lato con la proprietà privata e dall’altro con il Comune per utilizzare a scopi pubblici il maniero, già ceduto in comodato d’uso all’associazione liquidata  e ristrutturato dal 2001 al 2010  con un investimento di 4.240.000 euro provenienti da fondi europei.

Aperto due domeniche pomeriggio al mese
Per quest’anno, l’associazione aprirà il castello alle visite nei pomeriggi della prima e della terza domenica, dalle ore 14,30 alle 18,30, da giungo a otttobre, con accesso gratuito ai residenti a Busca, in attesa di trovare le risorse necessarie a creare eventi.
 
Informazioni per le visite al numero di telefono:  349.5094696.
 
I d’Azeglio
La famiglia che ha tanta parte nella storia di Busca, con tre vie del centro dedicate rispettivamente a Roberto, il primogenito, al fratello Massimo ed al pronipote marchese Salvatore Pes di Villamarina, è stata anche al centro di due giorni di studi nazionali a Torino, lo scorso aprile, nella sede del Consiglio regionale del Piemonte e alla Fondazione Einaudi di Palazzo Tapparelli d’Azeglio in via Principe Amedeo. In quell’occasione erano stati esposti, tra gli altri, i pannelli realizzati nel 2006 in occasione dell’inaugurazione dei primi restauri del castello sulla collina, fatto costruire in stile neo-medievale da Roberto partire dal 1831 come residenza estiva e che ospitò, oltre a Silvio Pellico ed a primi ministri inglesi, il re Umberto I e la regina Margherita, due personaggi cui furono dedicate, anche per questo motivo,  rispettivamente la via principale e una piazza del centrocittà.

Roberto è stato ricordato anche come primo direttore della Galleria Sabauda insieme a sua moglie Costanza Alfieri di Sostegno, scrittrice e testimone del suo tempo ed in generale è stata rappresentata la poliedricità e l’impegno civile dei d’Azeglio, dalla politica alla storia, dall’arte al collezionismo, dalla letteratura alla diplomazia e filantropia, con una lettura parallela della storia e della società dell’800, tra la provincia di Cuneo, con le dimore di famiglia nell’originaria Savigliano, a Lagnasco, a Saluzzo e a Busca, Torino, l’Italia risorgimentale e l’Europa del nipote Emanuele, che fu ambasciatore in diverse capitali.

Durante il convegno era stato presentato in anteprima il filmato sulle dimore piemontesi Tapparelli d'Azelio, compreso il Roccolo di Busca, alla cui realizzazione ha contributo anche il Comune.

Altri eventi celebrativi sono in programma per settembre e ottobre.
 
 

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