La cooperativa Insieme a Voi, che ha sede a Busca e in città gestisce la residenza per disabili in Villa Ferrero e il micronido comunale, lavora anche con i richiedenti asilo da oltre un anno e attualmente accoglie diciannove giovani uomini: sei ragazzi in due appartamenti a Busca, quattro a Dronero, tre a Savigliano, sei a Racconigi.
Spiega Gabriele Eandi educatore professionale e coordinatore del servizio: “La nostra cooperativa è entrata a far parte della rete di sette cooperative ‘Rifugiati in Rete’, un gruppo di coop sociali che lavorano in provincia di Cuneo nell'accoglienza. Il nostro scopo è gestire al meglio le risorse che ci sono accordate e favorire l’integrazione, garantendo ai richiedenti asilo condizioni di vita decorose, senza nessun scopo di lucro. Mi occorre precisarlo – afferma – perché purtroppo non tutti lavorano così e si rischia, a volte, di fare di tutta l’era un fascio”.
La coop con sede a Busca ha elaborato al riguardo il Progetto Itaca, che prevede l’accoglienza in nuclei piccoli, per favorire l’inserimento offrendo un ambiente familiare e senza sovraccaricare il territorio. Insieme a Voi ospita, suddivisi nei quattro comuni, cinque senegalesi, quattro gambiani, due ganesi, un pakistano, tre maliani, un nigeriano, tre bengalesi; di questi tre sono cristiani, uno induista e quindici musulmani. Tutti i richiedenti asilo sono ragazzi giovanissimi che hanno subito violenze da parte dei fondamentalisti. Al progetto lavorano quattro educatori professionali, un mediatore culturale, due insegnanti e due psicologhe.
“Nei quattro comuni in cui operiamo – dice Eandi - abbiamo firmato un ‘patto per il volontariato’, insegniamo l’italiano, anche in collaborazione con altri iniziative locali, e ci attiviamo per inserire i richiedenti in tutte le forme di aggregazione possibili, specialmente sportive, come, a Busca, nella Podistica e nel calcio, ma anche nel teatro”.
“I primi quattro ragazzi arrivati a Busca – conclude l’educatore - sono ora stati convocati dalla commissione regionale che si esprimerà circa la loro domanda di asilo e li accompagneremo a questo scopo a Torino a metà dicembre. Tutti hanno svolto lavori di volontariato in collaborazione con il Comune e nella nostra cooperativa e alcuni di loro hanno lavorato nella frutta. Uno è stato inserito al lavoro in un’azienda buschese, la Granda Zuccheri, grazie ad una borsa di quattro mesi finanziata dalla fondazione CRC nell’ambito della ‘Rifugiati in Rete’. Mentre la nostra cooperativa sta offrendo lavoro come giardiniere e tutto fare ad un uomo pakistano ospite della Coop Momo che fa parte della ‘Rifugiati in Rete’, grazie ad una borsa lavoro fornita da un progetto della Caritas Cuneo”.
Spiega Gabriele Eandi educatore professionale e coordinatore del servizio: “La nostra cooperativa è entrata a far parte della rete di sette cooperative ‘Rifugiati in Rete’, un gruppo di coop sociali che lavorano in provincia di Cuneo nell'accoglienza. Il nostro scopo è gestire al meglio le risorse che ci sono accordate e favorire l’integrazione, garantendo ai richiedenti asilo condizioni di vita decorose, senza nessun scopo di lucro. Mi occorre precisarlo – afferma – perché purtroppo non tutti lavorano così e si rischia, a volte, di fare di tutta l’era un fascio”.
La coop con sede a Busca ha elaborato al riguardo il Progetto Itaca, che prevede l’accoglienza in nuclei piccoli, per favorire l’inserimento offrendo un ambiente familiare e senza sovraccaricare il territorio. Insieme a Voi ospita, suddivisi nei quattro comuni, cinque senegalesi, quattro gambiani, due ganesi, un pakistano, tre maliani, un nigeriano, tre bengalesi; di questi tre sono cristiani, uno induista e quindici musulmani. Tutti i richiedenti asilo sono ragazzi giovanissimi che hanno subito violenze da parte dei fondamentalisti. Al progetto lavorano quattro educatori professionali, un mediatore culturale, due insegnanti e due psicologhe.
“Nei quattro comuni in cui operiamo – dice Eandi - abbiamo firmato un ‘patto per il volontariato’, insegniamo l’italiano, anche in collaborazione con altri iniziative locali, e ci attiviamo per inserire i richiedenti in tutte le forme di aggregazione possibili, specialmente sportive, come, a Busca, nella Podistica e nel calcio, ma anche nel teatro”.
“I primi quattro ragazzi arrivati a Busca – conclude l’educatore - sono ora stati convocati dalla commissione regionale che si esprimerà circa la loro domanda di asilo e li accompagneremo a questo scopo a Torino a metà dicembre. Tutti hanno svolto lavori di volontariato in collaborazione con il Comune e nella nostra cooperativa e alcuni di loro hanno lavorato nella frutta. Uno è stato inserito al lavoro in un’azienda buschese, la Granda Zuccheri, grazie ad una borsa di quattro mesi finanziata dalla fondazione CRC nell’ambito della ‘Rifugiati in Rete’. Mentre la nostra cooperativa sta offrendo lavoro come giardiniere e tutto fare ad un uomo pakistano ospite della Coop Momo che fa parte della ‘Rifugiati in Rete’, grazie ad una borsa lavoro fornita da un progetto della Caritas Cuneo”.