Venerdì 24, lunedì 27 e martedì 28 febbraio, con inizio alle ore 21 al cinema–teatro Lux, la filodrammatica Ël Ciochè del mattatore Giangi Giordano, ritorna puntuale per i giorni del carnevale con la sua commedia in piemontese. Il titolo di quest’anno è “Ël castel dle nebbie” di Gianni Cravero.
Con l’edizione 2017 la filodrammatica cittadina raggiunge la 47^ stagione: sempre con lo stesso capo-compagnia, e se non è un record, poco ci manca.
“L’entusiasmo viene dalla buona… compagnia: è proprio il caso di dirlo - afferma Giordano -. E per buona compagnia non intendo soltanto i miei amici sulla scena, ma anche, naturalmente il nostro pubblico, che ci segue da sempre con impareggiabile calore”.
L'associazione rinbgrazia il cineclub Mèlies, che gestisce il locale, e la ditta Peretti per la fornitura dei mobili di scena.
La prevendita dei biglietti è nel negozio erboristeria di Mary Bodrero, in piazza Don Fino, davanti alla chiesa della parrocchiale.
Parte dell’incasso sarà devoluto all’attività degli Amici del Presepe di Busca e parte servirà per l'acquisto della seconda trance dei nuovi pannelli della scenografia.
La trama
Non è consuetudine del teatro, soprattutto amatoriale, rivolgersi al genere giallo. Ma l’autore di questa commedia, Gianni Cravero, ha voluto provare a cimentarsi con l’investigazione.
L’ambientazione è classica: il padrone di casa è un conte (Alex Arnaudo) che ovviamente abita in un castello. La vita del nobile è sconvolta dall’assassinio della moglie Eleonora, con conseguente intervento del commissario Tardo (Giangi Giordano) e del suo assistente, il giornalista Mena (Gianni Paoletti). Gravitano attorno al castello diversi personaggi dal maggiordomo Panòt e giardiniere Encio (Luca Paoletti), allo stalliere Lingera e medico di famiglia dottor Bevilacqua (Denny Bertaina), alla sorella di Eleonora, Clotilde (Elisa Paoletti), alla governante Catterina (Claudia Abbà) e alla presenza di una ragazza misteriosa, Lodovica (Simona Degiovanni).
Nonostante gli sforzi del commissario e del suo assistente, sembra non esserci una spiegazione logica per l’efferato delitto. Soltanto nel finale un’intuizione risolverà un rebus intrigante e avvincente. Morale: una spiegazione ci dev’essere per tutto e per tutti. Quindi: finché c’è vita…
Con l’edizione 2017 la filodrammatica cittadina raggiunge la 47^ stagione: sempre con lo stesso capo-compagnia, e se non è un record, poco ci manca.
“L’entusiasmo viene dalla buona… compagnia: è proprio il caso di dirlo - afferma Giordano -. E per buona compagnia non intendo soltanto i miei amici sulla scena, ma anche, naturalmente il nostro pubblico, che ci segue da sempre con impareggiabile calore”.
L'associazione rinbgrazia il cineclub Mèlies, che gestisce il locale, e la ditta Peretti per la fornitura dei mobili di scena.
La prevendita dei biglietti è nel negozio erboristeria di Mary Bodrero, in piazza Don Fino, davanti alla chiesa della parrocchiale.
Parte dell’incasso sarà devoluto all’attività degli Amici del Presepe di Busca e parte servirà per l'acquisto della seconda trance dei nuovi pannelli della scenografia.
La trama
Non è consuetudine del teatro, soprattutto amatoriale, rivolgersi al genere giallo. Ma l’autore di questa commedia, Gianni Cravero, ha voluto provare a cimentarsi con l’investigazione.
L’ambientazione è classica: il padrone di casa è un conte (Alex Arnaudo) che ovviamente abita in un castello. La vita del nobile è sconvolta dall’assassinio della moglie Eleonora, con conseguente intervento del commissario Tardo (Giangi Giordano) e del suo assistente, il giornalista Mena (Gianni Paoletti). Gravitano attorno al castello diversi personaggi dal maggiordomo Panòt e giardiniere Encio (Luca Paoletti), allo stalliere Lingera e medico di famiglia dottor Bevilacqua (Denny Bertaina), alla sorella di Eleonora, Clotilde (Elisa Paoletti), alla governante Catterina (Claudia Abbà) e alla presenza di una ragazza misteriosa, Lodovica (Simona Degiovanni).
Nonostante gli sforzi del commissario e del suo assistente, sembra non esserci una spiegazione logica per l’efferato delitto. Soltanto nel finale un’intuizione risolverà un rebus intrigante e avvincente. Morale: una spiegazione ci dev’essere per tutto e per tutti. Quindi: finché c’è vita…