Giovedì prossimo, 23 febbraio, alle ore 21 nella sala convegni della galleria Casa Francotto, in piazza Regina Margherita, si terrà un incontro ad ingresso libero con Nicolò Filippo Rosso, fotografo italiano indipendente. Durante la serata, curata per il Comune dall'associazione Busca Eventi, saranno proiettate le fotografie del suo reportage “La Guajira Colombia”.
Rosso, di origini buschesi, è un freelance che attualmente vive e lavora a Bogotá, in Colombia. I suoi reportage da tutto il mondo sono stati pubblicati da National Geographic (Italia), Internazionale (Italia), Washington Post (Stati Uniti d'America), Dyscover (Stati Uniti d'America), Pèlerin (Francia), AlJazeera (UStati Uniti d'America), Wall Street Journal (UStati Uniti d'America). E' rappresentato dall’agenzia newyorkese Redux Pictures e collabora regolarmente con Bloomberg.
Inoltre Rosso fa parte del collettivo internazionale di fotografi, con sede a Parigi, #Dysturb, che ha la missione di mostrare alla gente le fotografie che i giornali non pubblicano e smuovere le coscienze circa guerre dimenticate e le frontiere planetarie della povertà, usando l'innovativo e shoccante metodo di "tappezzare" i muri delle città con le gigantografie dei propri scatti.
Durante l'incontro a Busca, infatti, il fotografo racconterà, attraverso i suoi scatti, la vita dei Wayuu, il gruppo indigeno più numeroso della Colombia, attualmente a rischio sopravvivenza. L'evento precede altre iniziative in programma per il prossimo settembre.
"Il popolo Wayuu - spiega nel comunicato di invito all'incontro - rappresenta il gruppo indigeno più grande della Colombia e la sua sopravvivenza è a rischio a causa dell'eccessivo sfruttamento delle risorse da parte dei giganti mondiali dell'energia, avvallati dal governo colombiano.
"Mentre la miniera di carbone a cielo aperto più grande del mondo consuma 16 milioni di litri d'acqua al giorno, l'accesso ai naturali corsi d'acqua della regione per i Wayuu è impossibile da quando fiumi e affluenti sono stati deviati a benficio della miniera. La diga (2011) sul fiume Rancheria, la principale fonte idrica de La Guajira, ha seccato il letto del fiume e le falde acquifere, rendendo più difficile raggiungere l'acqua con i tradizionali pozzi rudimentali.
"L'Europa - dice il fotografo -, principale importatore di carbone, non ha l'obbligo di specificare in quali condizioni il carbone viene estratto, le conseguenze dell'eccessivo sfruttamento si contano in migliaia di morti per malnutrizione e sete. Le associazioni Wayuu denunciano la morte di oltre 5mila bambini a partire dal 2011 e organi istituzionali colombiani hanno dichiarato che circa 40mila bambini nella regione vivono attualmente in stato di severa malnutrizione".
Rosso, di origini buschesi, è un freelance che attualmente vive e lavora a Bogotá, in Colombia. I suoi reportage da tutto il mondo sono stati pubblicati da National Geographic (Italia), Internazionale (Italia), Washington Post (Stati Uniti d'America), Dyscover (Stati Uniti d'America), Pèlerin (Francia), AlJazeera (UStati Uniti d'America), Wall Street Journal (UStati Uniti d'America). E' rappresentato dall’agenzia newyorkese Redux Pictures e collabora regolarmente con Bloomberg.
Inoltre Rosso fa parte del collettivo internazionale di fotografi, con sede a Parigi, #Dysturb, che ha la missione di mostrare alla gente le fotografie che i giornali non pubblicano e smuovere le coscienze circa guerre dimenticate e le frontiere planetarie della povertà, usando l'innovativo e shoccante metodo di "tappezzare" i muri delle città con le gigantografie dei propri scatti.
Durante l'incontro a Busca, infatti, il fotografo racconterà, attraverso i suoi scatti, la vita dei Wayuu, il gruppo indigeno più numeroso della Colombia, attualmente a rischio sopravvivenza. L'evento precede altre iniziative in programma per il prossimo settembre.
"Il popolo Wayuu - spiega nel comunicato di invito all'incontro - rappresenta il gruppo indigeno più grande della Colombia e la sua sopravvivenza è a rischio a causa dell'eccessivo sfruttamento delle risorse da parte dei giganti mondiali dell'energia, avvallati dal governo colombiano.
"Mentre la miniera di carbone a cielo aperto più grande del mondo consuma 16 milioni di litri d'acqua al giorno, l'accesso ai naturali corsi d'acqua della regione per i Wayuu è impossibile da quando fiumi e affluenti sono stati deviati a benficio della miniera. La diga (2011) sul fiume Rancheria, la principale fonte idrica de La Guajira, ha seccato il letto del fiume e le falde acquifere, rendendo più difficile raggiungere l'acqua con i tradizionali pozzi rudimentali.
"L'Europa - dice il fotografo -, principale importatore di carbone, non ha l'obbligo di specificare in quali condizioni il carbone viene estratto, le conseguenze dell'eccessivo sfruttamento si contano in migliaia di morti per malnutrizione e sete. Le associazioni Wayuu denunciano la morte di oltre 5mila bambini a partire dal 2011 e organi istituzionali colombiani hanno dichiarato che circa 40mila bambini nella regione vivono attualmente in stato di severa malnutrizione".