Paola “argento” ai Mondiali Invernali Special Olympic

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L’atleta buschese Begliardo  fa parte della selezione italiana di sci nordico

Data:

22 Marzo 2017

Tempo di lettura:

4 min

Grazie a Paola, la bandiera Busca European Town of Sport 2010 ha sventolato ai Mondiali Invernali Special Olympic
Grazie a Paola, la bandiera Busca European Town of Sport 2010 ha sventolato ai Mondiali Invernali Special Olympic
Bella soddisfazione per Paola Begliardo, l’atleta buschese che sta partecipando con la selezione italiana di sci nordico ai  Giochi Mondiali Invernali Special Olympics in Austria. L’altro ieri a Ramsau si è infatti classificata al secondo posto nella sua batteria nella gara 50 metri tecnica classica.

"Paola sta vivendo un’esperienza indimenticabile - dice al telefono la mamma Elsa - .Oggi gareggia ancora sulla distanza dei 100 metri".

 “Tantissimi  complimenti a Paola - dicono il sindaco e l’assessore allo Sport Gian Franco Ferrero -. Siamo onorati che Busca sia rappresentata in un evento sportivo di grande significato. Per Busca Città dello sport, che ha sempre creduto in esso anche come strumento di crescita culturale e sociale, promuovendone la pratica per tutti, si tratta di un bel risultato”.

La Delegazione Italiana è partita il 14 marzo scorso alla volta di Köflach, per partecipare durante i giorni precedenti l’inizio dei Giochi, al programma Host Town dove ogni delegazione è ospitata in differenti località austriache, per socializzare ed entrare in contatto con le tradizioni del luogo.

Il 17 la squadra si è spostata a Schladming per le prove di Divisioning, il fiore all’occhiello del Movimento Special Olympics, in cui tutti gli atleti in gara, oltre 2700 da 106 nazioni sono stati suddivisi, ognuno per il proprio sport, in gruppi di pari o simil livello di abilità.

La Cerimonia di apertura si è svolta nello stadio Planai di Schladming dove tutti gli atleti sono stati uniti dalla profonda volontà di mostrare al mondo intero che lo sport è uno straordinario mezzo in grado di generare inclusione e di anteporre alle differenti capacità il rispetto di ogni atleta, di ogni essere umano; dallo sport, alla vita.

 
Paola Begliardo, 32 anni, residente in frazione Castelletto con la mamma Elsa, il papà Teresio che sono andati in Austria per sostenerla, frequenta il centro diurno cittadino Casamica.


La storia di Paola

“Abbiamo saputo – racconta la mamma Elsa – che Paola aveva la sindrome di Down solo nel momento in cui è nata, a Cuneo, 32 anni fa. In quel momento non ho avuto il tempo di pormi troppe domande, il primo pensiero era rivolto alla sua salute, al fatto che non vi fossero complicazioni. Successivamente, l’attenzione si è spostata sul cercare di capire quali difficoltà avrebbe potuto maggiormente incontrare mia figlia; in questo senso mia cognata, insegnante di sostegno, è stata per noi di grandissimo aiuto. Quando Paola aveva circa 7 mesi ci siamo messi in contatto con il Cepim di Torino ed attraverso uno psicologo abbiamo iniziato, a livello motorio, a stimolarla nel fare esercizi utili all’equilibrio. Spostamenti continui e a casa un lavoro continuo; è iniziata così la nostra vita con Paola ed attraverso lei, la conoscenza di una dimensione prima sconosciuta, che spaventa ma che allo stesso tempo ti impone, come genitore, di affrontarla nel migliore dei modi per garantire, ai propri figli, il miglior futuro possibile. Un futuro che si è via via costruito sulla base di continue attenzioni e ricerca di opportunità per Paola; impegno ed attività che per lei, come per ogni altra persona nel mondo, seppur con tempi e modalità differenti, hanno rappresentato quei presupposti fondamentali per una crescita costante”.


L’importanza dello sport

“Tra questi presupposti – prosegue la mamma  – si colloca certamente l’attività sportiva che Paola ha iniziato a praticare quando era in terza media grazie alla professoressa di educazione fisica, la stessa che ci ha poi permesso di conoscere AmicoSport, team Special Olympics di Cuneo, facendoci scoprire un’opportunità preziosa, che non si è ridotta al praticare sport, ma si è tradotta nello sperimentare, grazie ad esso, nuove esperienze altrimenti difficilmente realizzabili. Oggi Paola è più forte, più autonoma.



“Paola è molto timida, in principio provava soggezione a qualunque nuovo incontro, al contatto con persone nuove rispondeva chiudendosi al muro più vicino. Alle feste e nei momenti ricreativi con i suoi compagni di classe restava volontariamente in disparte. Ci sono voluti pazienza e rispetto dei suoi tempi, più lunghi.



“Così introversa e chiusa nella sua rete costruita sui suoi punti di riferimento, le poche persone di cui si fida, si è aperta alla vita grazie allo sport: incontrando altri sorrisi, nuovi volti amici e visitando molte città in tutta Italia, tutto grazie allo sport.



“Il suo percorso con Special Olympics è iniziato con il nuoto e parallelamente con lo sci di fondo. Si allenava con regolarità, ma richiedeva l’attenzione di un tecnico che la seguisse individualmente, poi sono iniziate le gare, la partecipazione agli eventi. Ed è in questo momento che qualcosa è iniziato a cambiare, in modo sostanziale e via via sempre più evidente. Vivere l’evento da atleta, da protagonista, ha rappresentato la chiave di volta del suo percorso verso l’autonomia.

“Ogni volta che faceva ritorno a casa, il suo viso era radioso, era sempre allegra e soddisfatta, anche se stanca. E’ partecipando alle gare di Special Olympics che Paola ha conosciuto per la prima volta tantissime persone, tutte diverse ed uniche, un’ottima scuola per mettere alla prova le sue capacità, non solo sportive, ma anche relazionali.”


Paola ha partecipato ogni anno ai Giochi Nazionali Special Olympics, estivi ed invernali: è diventato un appuntamento al quale si prepara con tanta gioia, ma anche con la voglia e la determinazione di arrivare pronta all’evento.

Con Special Olympics ha già vissuto due eventi di natura internazionale e non solo in qualità di atleta. Nel 2006 è stata chiamata a partecipare agli Special Olympics European Youth Games a Roma come volontaria speciale e nel 2011 da Aaleta, con il suo team Amico Sport, ai Giochi Nazionali Estivi di Special Olympics in Germania.



 

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