'Piemontesi alla fronte': nel centenerio della Grande Guerra, una mostra in municipio dal 22 maggio

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Esposizione itinerante curata dalla Regione. Dipinti, fotografie e  altre testimonianze

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09 Maggio 2017

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Una delle fotografie in mostra
Una delle fotografie in mostra
Sarà ospitata nella galleria al primo piano del Palazzo comunale la mostra "Piemontesi alla fronte. Parole e immagini 1915 - 1918”, accessibile liberamente a tutti dal 22 maggio al 5 giugno, negli orari di apertura degli uffici e anche domenica 28 maggio, in occasione della Fiera di Maggio,  e domenica 4 giugno,  in occasione di Musicando&Mirabilandia Festival, dalle ore 11 alle 17.

La mostra itinerante, curata dalla Regione Piemonte, vuole ricordare un periodo tragico della storia piemontese e italiana ed è collegata alle diverse iniziative che, a partite nel 2015, celebrano il centenario della Grande Guerra.  L'esposizione non ha, per la verità,  intenti celebrativi, ma costituisce un'occasione per riflettere su come la guerra sia sempre il più grande errore per l'umanità.

Ha avuto modo di spiegare il  curatore della mostra Paolo Nesta che essa si articola in tre diversi nuclei di testimonianze: “Il primo - ha detto - quella pittorico, è costituito da una selezione di dipinti realizzati da Giuseppe Augusto Levis direttamente sui campi di battaglia, insieme a due inediti disegni del pittore alessandrino Pietro Morando. Accanto a queste opere si propone una raccolta di fotografie dello stesso periodo storico, scattate in diverse aree del fronte orientale italiano dall'ufficiale di cavalleria  Michel Ceriana Mayneri. A completare il percorso della mostra sono poi presenti una selezione di documenti inediti dei fondi dell’Archivio storico del Comune e dell’Archivio di stato di Torino e una scelta significativa di riproduzioni di ex-voto, rintracciate presso cappelle e santuari locali, prevalentemente in area valsusina”.

Il tema storico dell’esposizione è il processo che indusse ad un “passaggio” dalle istanze interventiste prebelliche alla concreta presa di coscienza dell’immanità della tragedia in atto, il tutto attraverso la tremenda esperienza vissuta direttamente sul fronte.

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