Dai richiedenti asilo lavori utili a Busca

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Il loro impiego è seguito dalla società che si occupa dell'accoglienza

Data:

28 Agosto 2017

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Lavori al cimitero
Lavori al cimitero
Hanno provveduto alla pulizia nei cimiteri delle frazioni di  Castelletto e di San Chiaffredo, dove hanno anche lavorato al campo sportivo, ed ora sono impegnati in una radicale ripulitura del cimitero del capoluogo ed eseguiranno diversi altri interventi a beneficio del Comune. Sono i dodici richiedenti asilo arrivati in estate a Busca ed ospitati in  locali presi in affitto in frazione San Chiaffredo dalla Bfl, una  srl con sede a Saluzzo. Giungono dalla Costa d’Avorio, dalla Nigeria, dal Gambia e dal Bangladesh, hanno fra i 20 e i 25 anni, conoscono o il  francese o inglese e, per quanto riguarda la religione, sono ripartiti più o meno a metà fra cristiani e musulmani.

Divisi in due squadre da sei componenti ciascuna,  si alternano settimanalmente al mattino nei lavori socialmente utili individuati dall’ufficio tecnico comunale, in accordo con la società che gestisce la comunità. Al pomeriggio,  tutti seguono il corso di italiano tenuto nella loro sede direttamene dalla società, mentre, alternativamente,  si occupano della pulizia dell’alloggio dove risiedono: tre appartamenti  collegati,  su due piani, che comprendono  7 camere, tre saloni, cucina e servizi.

Sono in attesa del primo pronunciamento della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale circa la loro richiesta di status di rifugiato, che dovrebbe giungere entro 4 o 5 mesi, e possono rimanere ospiti fino al pronunciamento sull’eventuale ricorso, almeno altri 6 mesi, ma spesso anche molto di più. In caso di diniego definitivo devono lasciare l’Italia entro 5 giorni. “Ed è qui che sorgono in veri problemi” spiegano i titolari della Blf, la società nata un anno fa per la gestione dei richiedenti asilo e che, oltre alla residenza di Busca, si occupa della sua prima comunità realizzata a Centallo in un ex albergo, dove ospita 60 richiedenti asilo, in questo momento in gran parte occupati nella raccolta della frutta.
 
Per quanto riguarda questi primi impieghi a Busca, l’ufficio tecnico comunale ha potuto riscontrare un buon risultato, con  compiti portati a termine bene e nei tempi giusti.

“Cerchiamo -  spiegano i soci della Blf – di svolgere il nostro lavoro di assistenti nel modo più serio e professionale possibile. Cinque operatori sono impiegati a tempo pieno per accompagnare e integrare i richiedenti asilo, che ci sono stati assegnati dalla Prefettura in seguito a partecipazione a bando. Li seguiamo anche sui cantieri e affianchiamo i Comuni nel compito di istruirli, anche allo loro sicurezza; li forniamo di abbigliamento consono, di scarpe antinfortunio. Tutti capiscono che devono contribuire col loro lavoro alle spese di accoglienza che gli italiani si accollano e nella maggior parte dei casi rispondono bene alla proposta. In quest’anno di attività non abbiamo avuto problemi di nessun genere, grazie anche all’ottima assistenza che ci fornisce la Prefettura, con la quale siamo in contatto 24 ore su 24. I funzionari ci hanno dimostrato più volte la loro solerzia e presenza, anche in piena notte, quando ci è capitato di dover affrontare, per esempio, un ricovero. L’intervento è immediato anche quando capitano, ma nella nostra esperienza sono davvero rari, casi di intemperanza o comportamenti scorretti da parte degli ospiti, i quali, nella maggior parte dei casi, invece, dimostrano buona volontà e massima concentrazione nel voler raggiungere l’obiettivo di ottenere il permesso di restare. Il problema è che il rilascio del permesso dipende quasi esclusivamente dalle condizioni di libertà o di stato di guerra del Paese di origine e non dal grado di integrazione raggiunto da ciascun richiedente nei mesi di soggiorno in attesa di pronunciamento, durante il quale è stato seguito da vicino in strutture come la nostra. Si dà il caso, ci è capitato poco tempo fa, in cui il richiedente ha trovato lavoro a tempo indeterminato con massima soddisfazione del datore, si integra bene, impara l’italiano, ma nonostante ciò riceve il decreto di espulsione in base al suo paese di origine, che non risulta fra quelli potenziali”.
 
La società fa sapere che chi vuole fornire agli ospiti vestiario in buono stato può mettersi in contatto con la Blf a questo numero di telefono:  340.1443666.

La commissione territoriale
Il riconoscimento dello status di rifugiato, che ha una durata di 5 anni ed è rinnovabile ad ogni scadenza, è compito della  commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. Ce ne sono 10 sul territonio nazionale. Può non riconoscere lo status di rifugiato ma concedere la protezione sussidiaria, se ritiene che sussista un rischio effettivo di un grave danno in caso di rientro nel Paese d’origine. In questo caso il permesso  ha una durata di 3 anni ed è rinnovabile ad ogni scadenza. Infine, se non può essere riconosciuto lo status di rifugiato, ma si ritiene che sussistano gravi motivi di carattere umanitario, la commissione può riconoscere un permesso per motivi umanitari della durata di 2 anni.

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