Anche a Busca a Scuola senza Zaino

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Al via  una innovativa metodologia di insegnamento,  per rispondere ad un disagio riscontrato sempre più spesso nelle classi "tradizionali". Si incomincia da una prima

Data:

04 Settembre 2017

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A Scuola senza zaino si va in un'aula del tutto diversa da quelle tradizionali. Ecco un esempio
A Scuola senza zaino si va in un'aula del tutto diversa da quelle tradizionali. Ecco un esempio
L’istituto scolastico comprensivo di Busca è uno dei primi  della provincia di Cuneo ad avviare, dall’imminente nuovo anno scolastico, l’esperienza della Scuola senza zaino nelle scuole primarie. Si incomincia con la classe di prima in frazione San Chiaffredo e, in modo progressivo, anche nelle  seconde e nelle terze della frazione e nelle quarte delle scuole primarie del capoluogo.

Nell’esperienza sono coinvolti, oltre al dirigente, 25 insegnanti, i quali hanno dedicato allo scopo diversi giornate di lavoro, fin dallo scorso anno scolastico ed anche durante l’estate, per la formazione e per la preparazione del materiale didattico, compreso un viaggio di due giorni in Toscana, dove l’esperienza nacque nel lontano 2002, e a Torino, dove si sono confrontati con chi ha già realizzato con successo questo nuovo modo di insegnamento.

“Ringrazio – dice il dirigente Davide Martini – gli insegnanti che hanno risposto con tanta disponibilità alla proposta, mettendo a disposizione gratuitamente tempo ed investimenti personali. Partiamo con convinzione ed anche con entusiasmo, cercando di concretizzare questo esperimento a beneficio dei nostri alunni, delle loro famiglie e del futuro della nostra comunità”.

“Sono grato – interviene il sindaco, Marco Gallo – al dirigente e agli insegnanti per la loro volontà di mettersi in gioco con una sperimentazione di questo genere, la quale, sia chiaro, non è una moda, ma un modo professionale di rispondere alle odierne esigenze dell’apprendimento e anche ad un disagio riscontrato effettivamente nell’esperienza scolastica di tutti i giorni. Dare la possibilità agli alunni buschesi e alle loro famiglie di entrare a contatto con un nuovo concetto di didattica è un valore aggiunto per tutta la nostra comunità e l’amministrazione comunale, che per quel che le compete mette al centro la scuola con investimenti continui, lo apprezza molto”.

“In effetti – precisa il dirigente – avviare la Scuola senza zaino comporta una vera rivoluzione e non si tratta tout court di non far portare lo zaino tra scuola e casa ai ragazzi, ma molto molto di più. Lo facciamo perché negli ultimi tempi riscontriamo sempre di maggiori difficoltà di concentrazione e di capacità di risposta da parte degli alunni, ed inoltre dobbiamo affrontare diversi gradi di partecipazione all’interno di una classe. La nuova scuola Senza zaino appare come una soluzione possibile e noi abbiamo deciso di provarci, gradatamente, entrando nella rete delle duecento scuole italiane che la stanno realizzando”.

Cos’è la Scuola senza zaino
Con la Scuola senza zaino si vogliono realizzare obiettivi concreti e simbolici. Concretamente, gli studenti sono dotati di una cartellina leggera per i compiti a casa, le aule sono arredate con mobilio funzionale e dotate di una varietà di strumenti didattici, i banchi sono disposti non convenzionalmente, sparisce la cattedra. A questo scopo, per esempio, le aule della scuola di San Chiaffredo sono state ridipinte dal Comune e alcune decorate, gratuitamente per iniziativa della decoratrice professionista  Mirella Tallone, con motivi floreali e disegni.

Simbolicamente, togliere lo zaino significa realizzare un metodo innovativo in relazione ai tre valori a cui ci si ispira:  la responsabilità, la comunità e l’ospitalità.
Si tratta  di realizzare una scuola diversa da quella tradizionale, che è normalmente  impostata sull’insegnamento trasmissivo e  standardizzato, impartito nei tipici ambienti definiti  cells & bells (celle e campanelle), unidimensionali, dove  aule spoglie sono ammobiliate con le consuete file di banchi posti di fronte ad una cattedra, in un ambiente disadorno.

Rendere le scuole ospitali è di per sé un notevole impegno di cambiamento.  L’ospitalità implica non soltanto costruire ambienti belli ed amichevoli, ma anche rispettare le diversità, far sì che ciascuno diventi responsabile dei propri e talenti e anche di quelli degli altri. Vuol dire promuovere l’originalità e le aspirazioni di ciascuno nel precorso di crescita e di apprendimento. Ma anche creare una vera comunità: ogni mattina, per esempio, nell’apposita zona dell’agorà, si incomincia con i saluti e l’impostazione d’assieme delle iniziative giornaliere. Poniamo, poi, il caso in cui un alunno finisce prima un lavoro assegnato a tutti, egli può, a quel punto, occuparsi di un compito a lui gradito in una delle sezioni in cui è divisa l’aula, arte, lingua italiana, matematica, scienze… Ognuno è responsabile verso sé ma anche verso la comunità e mentre svolge un compito da solo deve rispettare anche i tempi e le necessità degli altri.

L’esperienza delle Scuole senza Zaino” nasce nel 2002 a Lucca per poi diffondersi in Toscana e in altre regioni d’Italia. Si tratta dell’unica iniziativa italiana checollega in una rete istituti e scuole che realizzano un modello pedagogico diverso da quello tradizionale.
 

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