Funghi: l’Asl sconsiglia il consumo di alcune specie

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Si tratta di Foliota grinzosa e Boletus badius, ipercaptanti di sostanze radioattive. Un livello significativo di radioattività è stato riscontrato dall’Arpa Piemonte nella prima specie campionata nei pressi di Ivrea

Data:

07 Settembre 2017

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Il rozites caperatus
Il rozites caperatus
Le condizioni climatiche di quest’anno, al momento, non risultano  favorevoli alla crescita dei funghi. La siccità però può favorire la crescita nei boschi di alcune specie meno esigenti che possono essere obiettivo dei cercatori hobbisti, i quali,  in mancanza di specie ritenute più pregiate, potrebbero ripiegare su quelle di solito non scelte. 

Poiché il territorio del comune di Busca, specialmente la collina, è meta di ricercatori ed inoltre  a beneficio di tutti i consumatori, diffondiamo un'informativa dell'Asl CN1 a proposito di due specie commestibili di cui però si scoindiglia il consumo.


Il servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Asl CN1 ha ricevuto dal laboratorio dell’Arpa Piemonte di Ivrea la comunicazione che una specie esaminata in spettrometria gamma, campionata nel comune di Crodo,  è risultata avere livelli significativi di Radioattività (Cs-137).

Il fungo in questione è il rozites caperatus (foliota grinzosa), commestibile,  che può essere confuso con alcune specie del genere cortinarius, molto tossiche e pericolose. Di questa specie si conosce da tempo la caratteristica di fungo ipercaptante di sostanze radioattive, in particolare per il radiocesio, e pertanto ne è già consigliato un consumo molto contenuto. A titolo precauzionale si include fra quelli sconsigliati anche lo xerocomus badius (boletus badius), altra specie notoriamente ipercaptante.

Lo xerocomus badius rientra fra le specie ammesse alla vendita (DPR 14 luglio 1995,  n. 376 Art. 4 e Art. 9  Allegati 1 e 2), perciò lo si potrebbe trovare nei negozi, mentre il rozites caperatus non rientra fra le specie presenti in questi elenchi, ma la sua raccolta può essere praticata da cercatori hobbisti.

La contaminazione radioattiva rinvenuta, in base a quanto comunicato dall’Arpa Piemonte, può  essere fatta risalire ancora al disastro della centrale di Chernobyl del 1986.

 

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