I vent'anni del Consorzio per i servizi socio assistenziali della Valli Grana e Maira

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Il consiglio comunale ne ha approvato  la  fusione con il Consorzio del Cuneese. Con Luca Gosso, primo presidente del cda,  ricordiamo la grande opera svolta da questo ente di emanazione intercomunale

Data:

30 Novembre 2017

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La festa in occasione dei dieci anni di Casamica. L'allora responsabile del centro diurno di Busca Roberto Beltritti, indica Luca Gosso. Alle sue spalle il sindaco, Marco Gallo,  la presidente del cda del Consorzio Alessandra Boccardo e il presidente del comitato locale di Busca della Cri Teresio Delfino
La festa in occasione dei dieci anni di Casamica. L'allora responsabile del centro diurno di Busca Roberto Beltritti, indica Luca Gosso. Alle sue spalle il sindaco, Marco Gallo, la presidente del cda del Consorzio Alessandra Boccardo e il presidente del comitato locale di Busca della Cri Teresio Delfino
Nella seduta di ieri, mercoledì 29 novembre, il Consiglio comunale ha approvato  all'unanimità la  fusione del Consorzio per i servizi socio assistenziali della Valli Grana e Maira con il Consorzio del Cuneese, prevista per fine anno. Una decisione ampiamente condivisa e dettata dalla necessita di risparmiare risorse a beneficio del mantenimento dei servizi.

Non può, in questa occasione, passare sotto silenzio la grande opera svolta negli ultimi vent’anni da questo ente di emanazione intercomunale in un settore tanto importante quanto troppo spesso relegato come i servizi alle persone socialmente in difficoltà.  

Il Consorzio delle Valli Grana e Maira era stato fondato il 27 gennaio 1997  ed è diventato operativo  il 1 aprile 1997. Lo hanno istituito i  23 comuni  delle due vallate in seguito alla legge Regionale 62/1995 (relatore Emilia Bergoglio)  in base alla quale i Comuni possono decidere la gestione in forma associata, tramite consorzio o comunità montana del settore socio-assistenziale, riprendendosi  le funzioni che ne primi anni Ottanta  avevano affidato alle aziende sanitarie, per Busca l’Unità socio-sanitaria presieduta da Teresio Delfino e poi da Mariuccia Bramardi.

Si stabilì allora, nello statuto, che il presiedente del cda del nuovo ente sarebbe stato designato da Busca, il presidente dell’assemblea consortile da Caraglio e che la sede sarebbe stata a Dronero. In questi vent’anni due buschesi hanno presieduto il cda, Luca Gosso e Alessandra Boccardo.

Con Luca Gosso, sindaco di Busca dal 2004 al 2014, ne  ripercorriamo brevemente la storia.
Mi ritrovai – racconta Gosso - all’indomani del mio 29° compleanno, il 1° aprile 1997,  ad essere il primo presidente del Consorzio. Una cinquantina di dipendenti e un territorio di 40.000 abitanti.  Un’eredità difficile anche per gli illustri predecessori. Fui scelto dai 23 sindaci nonostante la giovane età, per la mia esperienza in campo amministrativi contabile ed aziendale. I primi anni furono davvero impegnativi, ma riuscii a creare un bel gruppo affiatato sia tra gli amministratori sia con i dipendenti, ben coordinati dalla direttrice Romana Perotti e dalla responsabile amministrativa Vanda Vineis.  Di quei sette anni dal 1997-al 2004, conservo soltanto ricordi bellissimi, di dipendenti che lavoravano con passione ed entusiasmo.  Ho avuto la fortuna di conoscere persone straordinarie   come i referenti dei centri,  le assistenti sociali, le educatrici professionali e le  operatrici sociosanitarie.

Era un periodo pioneristico per il sociale…
Non avevamo ancora una sede, perciò i ci ritrovavamo nella sala del consiglio comunale di Dronero. Ho splendidi ricordi anche di chi purtroppo non c’è più, come Olga Durbano di Valgrana e della contagiosa simpatia di Mario Pedrazzini di Caraglio. Ero il più giovane, ma mi dava un grande aiuto il mio vicepresidente Bruno D’Angeli di Cervasca, un rapporto che poi è proseguito con una grande amicizia negli anni.  La rappresentante di Dronero era Ingrid Brizio, poi c’era Livio Acchiardi allora sindaco di Roccabruna e Diego Durando, sindaco di San Damiano Macra, che rappresentava i territori marginali e montani. C’erano sempre confronti  per capire e proporre miglioramenti, discussioni fino a notte tarda, che si concludevano sempre con  un voto unanime. D’altronde il sociale deve unire e non divide.  Il presidente dell’Assemblea dei sindaci era in quegli anni Alberto Belliardo, sindaco di Caraglio. Ci trasferimmo poi nella sede delle scuole elementari di piazza Marconi.

Fu perciò un’esperienza straordinaria
Da tutti ho imparato tantissimo. Io portavo ero l’ “uomo dei conti”, ma ben presto ho imparato a coniugare le esigenze più aride con le necessità  della disabilità, del mondo degli anziani e dei minori in difficoltà. Direi che questa esperienza è stata fondamentale per poi fare il sindaco a Busca ed affrontare la vita mettendo al primo posto sempre le tematiche sociali e di aiuto ai più deboli. Quando ci siamo insediati nel 1997  non avevamo una struttura per disabili a norma. A pensarci abbiamo avuto anche un pizzico d’incoscienza ma la  sfida di mettere le cose a posto ci ha appassionato.

E quante  opere avete  realizzato…
Per prima cosa  abbiamo programmato una riorganizzazione delle strutture sul territorio. Durante i due mandati e sette anni di amministrazione della mia presidenza, il privato sociale ha aperto Comunità Valentina (2003) a Caraglio con la Cooperativa Azzurra di Luigi Garro.  A Busca  Villa Ferrero (2002) realizzata dalla Cooperativa Insieme a Voi dell’allora presidente Angelo Rinaldi cui è succeduta Patrizia Bausano. Sono particolarmente orgoglioso della realizzazione di Casamica a Busca ( 2004), finanziata quasi completamente dal Comun,e che è coincisa con l’ultimo mio atto da presidente ed il primo come sindaco. Il Consorzio mise poi  le basi per la ristrutturazione di Cascina Pellegrino pagandone lo studio di fattibilità. L’opera fu poi realizzata dal Comune di  Cervasca ed  inaugurata nel 2013.  In quegli anni avevamo rinnovato completamente il parco mezzi per il trasporto dei ragazzi dei centri.  Attivammo  molti servizi anche innovativi. Uno su tutti: la Casa delle Donne e dei minori in difficoltà a Caraglio. Il tutto mantenendo i conti in ordine, avendo le quote capitarie tra le più basse del Piemonte.  Dal 1999 presidente dell’Assemblea dei sindaci fu  Aurelio Blesio, sindaco di Caraglio. Nel  2004 ho lasciato l Consorzio nelle ottime mani di Alessandra Boccardo.

E ora che il Consorzio si fonde con quelle di Cuneo?
E’ una giusta scelta, dettata dalla necessità dei tempi. Condivido la scelta dei sindaci di unire le forze in un momento difficile. I 4 sindaci, Marco Gallo, Giorgio Lerda, Livio Acchiardi  e Federico Borgna danno vita ad un ente di 53 Comuni e circa 150 mila abitanti. Uno dei più importanti della regione.   Bisogna superare i campanili e non perdere i servizi. Bisogna  rivendicare un’attenzione particolare ai servizi nelle zone marginali di montagna, un’adeguata rappresentanza politica per il distretto e valorizzare  le ottime professionalità tra i dipendenti. Il nostro modello è un esempio di come si può lavorare con la domiciliarità nelle aree interne.  Avremo più   forza per accedere a nuovi finanziamenti e sul territorio potremo mantenere gli stessi livelli di  servizi.

 

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