Mangime antifecondativo ai piccioni

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L'intervento in seguito alla richiesta di un comitato spontaneo, che ha presentato  500 firme raccolte fra i  residenti

Data:

10 Gennaio 2018

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Giunge dai cittadini l'invito a trovare una soluzione per contrastare il progressivo aumento della popolazione, che comporta disagio e problemi di igiene
Giunge dai cittadini l'invito a trovare una soluzione per contrastare il progressivo aumento della popolazione, che comporta disagio e problemi di igiene
Il Comue ha deciso di provvedere alla somministrazione di un mangime antifecondativo ai piccioni per contrastare il progressivo aumento della popolazione, che comporta disagio e problemi di igiene.

L’iniziativa scaturisce dalla segnalazione di un comitato spontaneo, formato da Mary Bodrero, Laura Maria Chiotasso e Chiara Rosso, che si era costituito un anno fa e che aveva promosso una raccolta di firme, giunte a 500.

ll comitato, dopo aver fatto una ricerca sulle diverse soluzioni scelte in altri comuni, aveva proposto l'utilizzo del mangime antifecondativo, già in uso da alcuni anni in diverse parti d'Italia, fra cui per esempio nelle città di Genova, Bologna, Napoli, Firenze, Modena.

Il Comune, accogliendo la proposta, ha sentito il parere di una ditta specializzata,  la Acme srl di Reggio Emilia, che lavora a livello nazionale, il cui veterinario ha istruito l'ufficio tecnico comunale circa le modalità di intervento.  Per la somministrazione del mangime sono stati individuati due terrazzi situati sopra l’edificio delle scuole primarie del capoluogo, che possono essere facilmente controllati dal personale comunale, e ora si inizia l’operazione, dapprima con mangime normale, per abituare i piccioni al luogo, e successivamente si procederà con l’antifecondativo. L'intervento va monitorato e continuato negli anni e per avere dei risultati significativi, ossia la diminuzione della popolazione dei piccioni, sono necessari almeno tre anni.

“Per la riuscita dell’intervento – dicono le promotrici -  si invitano gli abitanti a chiudere eventuali sottotetti aperti o locali che possano offrire ricovero ai piccioni, in modo che sia favorito lo spostamento dei volatili verso i due terrazzi predisposti per il mangime”.

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