E ora il referendum

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Sarà indetto a Busca e a Valmala entro giugno per chiedere ai cittadini la loro posizione sulla proposta di fusione già avvallata dai due Consigli comunali

Data:

19 Febbraio 2018

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I territori dei Comuni di Busca e Valmala. Le due comunità sono particolarmente legate da motivi storici, culturali, religiosi, sportivi. I territori confinanti sono collegati dalla strada turistica Dei cannoni
I territori dei Comuni di Busca e Valmala. Le due comunità sono particolarmente legate da motivi storici, culturali, religiosi, sportivi. I territori confinanti sono collegati dalla strada turistica Dei cannoni
Venerdì scorso, 16 febbraio, anche il Consiglio comunale di Valmala, dopo quello di Busca che aveva dato l’ok all’unanimità il giorno precedente, si è espresso a favore della fusione per incorporazione fra i due Comuni, con 7 voti favorevoli della maggioranza (assente un esponente) e l’astensione dei due componenti dell’opposizione (assente un esponente).

Ora si può passare alla procedura per indire il referendum consultivo, senza quorum, per il prossimo giugno. Dopo di che si affronteranno i passi necessari in  Regione per giungere all’unione indicativamente il 1 gennaio del prossimo anno.

Valmala, con 50 residenti, è uno dei 5 Comuni con meno abitanti  del Piemonte: gli altri sono, Ribordone (Torino) 48, Ingria (Torino) 47, Briga Alta (Cuneo) 39, Monceniso (Torino 30).

Con la fusione Busca (attualmente 10.110 abitanti) passerebbe dagli attuali 65,8 a 76,7 km quadrati, diventando il 18° Comune per estensione nella Granda.

Per incentivare le  fusioni, Stato e Regione garantiscono contributi straordinari. In questo caso sono annunciati 11 milioni in 10 anni. “Le risorse in più – ha  ribadito il sindaco Marco Gallo, d’accordo con il collega Andrea Picco– permetterebbero di migliorare le strade, di valorizzare il Santuario di Valmala, il più importante della diocesi di Saluzzo, e le piste da fondo e di fare altri investimenti a favore delle imprese e delle fasce più deboli".

In provincia di Cuneo  sarebbe il primo caso di fusione per incorporazione: “Abbiamo dato il via –  dice ancora Gallo –, per iniziativa del mio collega Picco, ad un  progetto molto interessante, che ha per scopo offrire di più in tutti i sensi agli abitanti dei due Comuni e tale da  essere ormai di esempio e fungere da incentivo ad altre fusioni nella Granda”.

Dal 2009 in Italia sono state approvate 106 fusioni di questo tipo, di cui 97 operative, 11 in Piemonte nelle province di Vercelli, Biella e Alessandria.

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