Sabato al Civico la pièce 'Amunì' con gli attori del carcere di Saluzzo

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La spettacolo fa parte della stagione teatrale della Residenza Teatri Civici di Busca Caraglio Dronero “Il teatro fa il suo giro.  Festa Mobile"

Data:

15 Marzo 2018

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Una scena dallo spettacolo
Una scena dallo spettacolo
Sabato prossimo, 17 marzo, alle ore 21  al Teatro Civico va in scena “Amunì”, scritto e diretto da Grazia Isoardi, con gli attori del carcere di Saluzzo, le coreografie di Marco Mucaria, le luci di Cristian Perria e le Voci Erranti  di Racconigi.
 
La serata fa parte della stagione teatrale della Residenza Teatri Civici di Busca
Caraglio, Dronero “Il teatro fa il suo giro",  “Festa Mobile – Tre teatri una grande stagione” e sarà uno spettacolo poetico ed emozionante.

E' l'associazione Voci Erranti che estisce il laboratorio teatrale permanente per i detenuti della casa di reclusione di Saluzzo e che  ogni anno produce un nuovo spettacolo, aperto alla cittadinanza e agli istituti scolastici della provincia raggiungendo oltre duemila presenze di spettatori. Il gruppo replica, poi, gli spettacoli  in teatri esterni, anche fuori regione (Genova, Roma, Firenze, Milano), perché è realtà di teatro in carcere  riconosciuta di eccellenza .

Nel 2013, con la regia di Grazia Isoardi, nasce 'Amunì', spettacolo che parte dalla riflessione dei detenuti sul tema della paternità, dell'essere contemporaneamente figli e  padri, padri assenti e figli difficili, figli cresciuti senza padri non perché orfani, quanto privi di padri autorevoli, portatori di valori
e testimoni delle responsabilità della vita.

"E' la storia - spiegano gli autori - di una famiglia, una grande famiglia. Tanti figli, tutti maschi perchè papà diceva che teneva il seme forte e mamma sapeva coltivare bene. Un giorno papà partì. Per dove? Non si sa. Per quanto? Non ce lo disse. Venti anni... e oggi, finalmente, torna a casa. Nostro padre torna a casa e facemu festa. Una grande festa! “

"Ora questi figli vivono nell'attesa del ritorno alla libertà e nel frattempo, diventati loro stessi genitori, attendono il ritorno del padre proprio come Telemaco fece con Ulisse.

"E' la storia di nove fratelli che attraverso i giochi e i ricordi dell'infanzia ritornano a loro volta bambini. “...che cosa vuol dire essere padre? Chi me lo può insegnare? C'è un altro Padre? Cosa sarebbe cambiato nella mia vita se papà fosse stato presente? ….”

"Telemaco ha atteso il ritorno del padre, ha pregato affinché si ristabilisse nella sua casa, invasa dai Proci, la Legge, ma oggi nessuno sembra più tornare dal mare anche se tutti abbiamo, almeno una volta, guardato il mare in attesa che qualcosa da lì tornasse.

"Pensieri di vite recluse, dubbi abitati dai sensi di colpa e responsabilità mancate, nostalgie di infanzie negate che prendono forma sul palcoscenico in un contesto di festa dal sapore amaro dell'“assenza”.

"Amunì è, oggi, un obiettivo raggiunto di crescita artistica ed umana del percorso di formazione offerto ai detenuti del carcere di Saluzzo".

Biglietti intero € 12, ridotto € 10, ridotto speciale € 8
 

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