Uno spettacolo di emozioni e di ironia, dal titolo perfetto

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“Gòdano i malinconici”: sabato scorso il primo dei quattro appuntamenti di Carte da decifrare

Data:

04 Giugno 2018

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Cristiano Godano e Diego Da Silva insieme a Busca
Cristiano Godano e Diego Da Silva insieme a Busca
Il castello del Roccolo immerso nel suo parco secolare è apparso in fotografia sullo sfondo del palcoscenico al cinema-teatro Lux, sabato scorso. Lo spettacolo previsto in quella straordinaria atmosfera, purtroppo, a causa delle previsioni meteo che annunciavano il rischio di temporali, si è tenuto al coperto, anche se fino all’ultimo gli organizzatori hanno tentano di sfidare le nuvole già all’orizzonte montando comunque il palco e la platea sulla panoramica terrazza.

La prima di Carte da decifrare, il nuovissimo format studiato apposta da Fondazione Artea per essere ambientato  al Roccolo, con i contributi  della fondazione Crc e della Città di Busca e in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro, il Circolo dei Lettori, Piemonte dal Vivo, l’ associazione Castello del Roccolo, ha comunque dimostrato di essere un’idea che appassiona, sposando felicemente la letteratura alla musica.

Cristiano Godano, cantante e chitarrista noto principalmente per la sua attività con il gruppo rock Marlene Kuntz,  e Diego Da Silva, scrittore, giornalista e sceneggiatore, autore  della quadrilogia dedicata all’avvocato d’insuccesso Vincenzo Malinconico, hanno dato vita, nel tardo pomeriggio, ad un happening carico di emozioni e di ironia, dal titolo perfetto “Gòdano i malinconici”.

Il “cuore” dell’evento quando nella conversazione fra i due artisti in scena, fra una lettura ed una canzone, Da Silva evoca il rimorso e, inconsapevolmente (“stiamo parlando a braccio, senza un copione” avevano precisato poco prima), porta  l’amico a parlare di un grande dolore molto recente, la morte del padre avvenuta tre giorni prima. Presenti in platea anche la madre e il fratello, Godano regala al pubblico un momento di intimità inattesa. “E ora devo fare i conti con l’assenza. – dice - Prima ho cercato di scrivere per lui qualcosa  da leggere in pubblico, ma non ci sono riuscito. Poi ho pensato anche che sarebbe stato una forma di vanità. Poi ho creduto di non cedere al pudore e ho ripetuto in chiesa un testo  di 25 anni fa. Non tutto è stato risolto in questi anni. Almeno, però per l’avvenire non avrò il rimorso di noi navera fatto almeno questo per lui, all’ultimo”.

Poi lo spettacolo è continuato  e  Da Silva, nell'inedito reading tratto dai romanzi dedicati all'avvocato di "incuccesso", ha riportato il sorriso con le vicende del "suo" Vincenzo Malinconico.

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Ultimo aggiornamento: 04/06/2018 10:23