La scuola media di Busca ha partecipato al progetto 'Aggiungi un posto a tavola'

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Originale progetto didattico per l'inclusività delle persone disabili

Data:

25 Novembre 2019

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www.raggidaoltreconfine.it il sito dell'associazione che ha proposto il progetto didattico
www.raggidaoltreconfine.it il sito dell'associazione che ha proposto il progetto didattico
La scuola media di Busca ha partecipato al progetto "Aggiungi un posto a tavola", che ha preso avvio all’inizio di quest’anno scolastico e si è concluso da poco. Oltre alla scuola di Busca, hanno partecipato quelle di Cervasca e di Cuneo ed, in seguito saranno coinvolte anche quelle di Boves e di Marene, insieme con i licei e gli istituti superiori di Cuneo. Si tratta di un’iniziativa dell’associazione culturale “Raggi da oltre confine” di Cuneo, presieduta da Giovanni Sandri, finanziata dalla Fondazione Crc con la Banca di Caraglio, la Banca di Boves e 24 ditte private.

“Il progetto – spiega l’insegnante Michela Cervetto che lo ha seguito per la scuola di Busca – parte da un’esperienza concreta di inclusività di una persona disabile, lo scopo è favorire lo sviluppo di competenze relazionali da parte di ciascun ragazzo e contrastare le fragilità dei giovani attraverso un modello psico-pedagogico”.

"Si entra nelle singole classi – dice ancora l’insegnante –, si levano i banchi, si stende a terra una tovaglia e si apparecchia tavola, sia pure con portate "simboliche", ci si parla ci si guarda negli occhi. Si impare che a tavola si trascorre un momento intenso di relazione, dove si dice grazie e scusa, si possono ricucire strappi e confessare debolezze".

“Questa è l'intuizione del presidente Giovanni Sandri –  conclude –: fare un pasto insieme come classe fa scoprire tante cose: la terra da dove viene il cibo, l’impegno ecologico, il fatto che tutti dobbiamo sentirci uniti dai nostri bisogni fondamentali, nutrirci e dissetarci. Soprattutto, si invitano i ragazzi a non fermarsi all’apparenza e ad affrontare le proprie e le altrui fragilità e con la consapevolezza che si può non soltanto stare a galla, ma anche nuotare felicemente. L’esperienza si è tenuta nelle classi di terza e si è concluso con una serata rivolta ai genitori”.
 

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Ultimo aggiornamento: 25/11/2019 12:38