Macésk aspetta l'ambulatorio nuovo

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La prima opera per il villaggio bielorusso in 'adozione'

Data:

21 Maggio 2007

Tempo di lettura:

2 min

Un'immagine dall'ultimo viaggio in Bielorussia: soltanto la strada principale del paese è asfaltata
Un'immagine dall'ultimo viaggio in Bielorussia: soltanto la strada principale del paese è asfaltata
L’idea lanciata pochi mesi fa da Lorenzo Martini, consigliere comunale e capogruppo di Busca dell’associazione Smile, un sorriso per Cernobyl, di adottare un villaggio bielorusso sta facendo passi importanti verso la sua realizzazione.

A fine aprile, Martini, insieme al capogruppo di Peveragno, Elio Dordo, che vuole condividere il progetto con Busca, ad altri rappresentanti dell’associazione e ad alcune famiglie che hanno ospitato nell’estate scorsa qui per la prima volta alcuni ragazzi bielorussi, sono tornati a Minsk e dintorni per prendere i contatti operativi.

“Durante quest’ultimo viaggio – spiega Martini – Smile ha siglato l’accordo definitivo per la realizzazione di un nuovo caseificio a Rovenskaja, dato l’avvio al progetto del secondo pasto nella scuola di Uchaloda e autorizzato la stesura del progetto della nuova sede dell’ambulatorio nel villaggio di Macésk, quello individuato per la cosiddetta adozione a distanza”.

Si tratta del primo intervento in quel comune?
“Esatto. Abbiamo incontrato le autorità locali, le quali ci hanno segnalato come priorità questo progetto: l’edificio dell’ambulatorio, ci hanno detto, sta cadendo a pezzi e, nonostante l’ospedale della città più vicina, Beresino, sia disposto a mandare un medico in zona, il servizio non c’è da molto tempo perché manca il locale. Si tratta di una necessità impellente per tutta la popolazione, a cominciare dai bambini e dagli anziani, i quali non possono raggiungere la città per mancanza di mezzi, in tutti i sensi, anche intesi come mezzi di trasporto. Perciò, nonostante le necessità siano tante e noi avessimo in un primo tempo pensato alla costruzione dei servizi igienici e della cucina per la scuola, abbiamo ora scelto di incominciare dall’ambulatorio, che potrà servire ad un bacino nel quale abita un migliaio di persone. Abbiamo già incaricato l’ingegnere che lavora per il Punto Smile nella capitale della Bielorussia di redigere un primo progetto, che sarà poi valutato anche dai tecnici di Smile in Italia”.

Intanto come sta andando la ricerca del fondi?

”All’invito, rivolto in primo luogo ai cittadini di Busca, hanno già risposto in molti e sono stati raccolti circa quattromila euro. Ora al progetto Macésk ha aderito anche il gruppo di Peveragno. Speriamo, dunque, di concretizzare il primo intervento al più presto. Opereremo direttamente con il personale di Smile sul luogo. Ricordo che Smile ha alle sue dirette dipendenze, nel Punto Smile di Minsk, un ingegnere, un medico (la dottoressa Olga, che è venuta a Busca l’anno scorso) una segretaria e tre interpreti. Ciò a maggior garanzia per tutti gli investimenti fatti sul luogo”.

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