Un'opera d'arte chiamata Archivio storico

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Il riordino delle Carte comunali ci mette a tu per tu con lo nostra storia

Data:

04 Giugno 2007

Tempo di lettura:

2 min

I documenti del '600: per consultare l'Archivio occorre contattare l'ufficio di segreteria
I documenti del '600: per consultare l'Archivio occorre contattare l'ufficio di segreteria
Due anni di lavoro, 157 metri lineari di archivio, 1.625 faldoni, 700 anni di storia, dal 1266, un resoconto di una lite, al 1967.

Questa è l’imponente opera del riordino dell’Archivio storico comunale, presentata giovedì scorso al pubblico, nel corso di un incontro durane il quale sono intervenuti il Sindaco Luca Gosso, l’assessore alla Cultura Marco Gallo, il soprintendente Marco Carassi e l’archivista Dimitri Brunetti

“L’Archivio – dice Gosso - con le dovute precauzioni, sarà ora aperto a tutti per rendere vivo il nostro passato e la prestigiosa storia di Busca. Cultura, tradizione, paesaggio, territorio: noi siamo la nostra storia e la buschesità è raccolta qui”.

Il lavoro, svolto negli anni 2005 e 2006, era atteso da tempo. L’incarico è stato affidato a Daniela Cabella, Dimitri Brunetti e Daniela Bello .

L’Archivio storico è la raccolta ordinata dei documenti che il Comune ha prodotto e ricevuto e che sono stati conservati. L’inventario dell’Archivio storico di Busca elenca la presenza di documenti che vanno dal 1266 al 1967 e comprende diverse sezioni: l’Archivio storico vero e proprio (prima e seconda sezione), il Catasto, le Opere Pie l’Ospizio indigenti e l’Eca, il Tiro a segno nazionale sezione di Busca, l’Ufficio di conciliazione.

“L’Archivio comunale rappresenta – spiegano gli archivisti che hanno lavorato a Busca – una fonte insostituibile per la ricostruzione delle vicende di un paese: insieme agli archivi di carattere religioso, permette di rispondere alla maggior parte degli interrogativi che i cittadini possono porsi circa la propria storia. Il Comune di Busca dispone di un archivio storico di grande importanza e di notevoli dimensioni, che a pieno titolo può essere accostato al significativo patrimonio artistico e architettonico costituito da edifici monumentali e opere d’arte”.

Accanto ai documenti cartacei, di carattere tradizionale, la raccolta è impreziosita da pergamene, disegni, antichi volumi e alcune fotografie che raccontano la storia della Comunità fin dai secoli più lontani.

Il documento più antico è un atto di lite del 1266. Da quella data le carte dell'Archivio storico proseguono fino al 1967. Le pergamene sono conservate in due scatole di cartone deacidificato, rivestite in tela marrone.

I ricercatori che vorranno, d’ora in poi, svolgere le loro indagini sulla vita di Busca nel corso dei secoli saranno, dunque, aiutati ad orientarsi fra la moltitudine di carte presenti nel fondo dal nuovo “Inventario” predisposto dagli archivisti. Occorre prenotare la visita, contattando l'ufficio di segreteria.

L’intervento è costato 22.000 euro, 7.000 circa dei quali coperti da fondi regionali.

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