Una convenzione con Ingenium per il riconoscimento di Ecomuseo

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Sottoscritta dal Comune allo scopo di valorizzare il patrimonio culturale e ambientale di tutta la città e dei suoi beni naturalistici, storici e culturali

Data:

09 Novembre 2020

Tempo di lettura:

3 min

Il parco del museo dell'Ingegno nell'ex convento dei Cappuccini
Il parco del museo dell'Ingegno nell'ex convento dei Cappuccini
E’ stata sottoscritta mercoledì 4 novembre una convenzione fra il Comune e l’associazione buschese Ingenium allo scopo di creare un Ecomuseo del territorio, in base all’apposita della Legge Regionale del 2018, nell’ambito del quale valorizzare  il patrimonio culturale e ambientale di tutta la città e dei suoi beni naturalistici, storici e culturali.

“Il Comune – sottolinea il sindaco Marco Gallo - ha sostenuto da sempre l’attività e condiviso gli obiettivi e le finalità di Ingenium, che è iscritta all’albo delle associazioni di promozione sociale. Il convento dei Cappuccini, insieme con altri luoghi simbolo come il castello del Roccolo, l’Eremo di Belmonte, le cave di alabastro, il Castellaccio, la collina ed i suoi percorsi, l’area fluviale del Maira, le chiese e le cappelle storiche, il santuario di Valmala, rappresenta un elemento della rete di attrattive del territorio comunale con valenze idonee alla realizzazione di un progetto integrato”.

“Diamo vita a questa convezione – aggiunge l’assessore alla Tutela della collina Ezio Donadio, che segue l’iniziativa con il presidente dell’associazione Giovanni Tolosano - per costituire un polo in grado di progettare la promozione dei beni materiali e immateriali legati alla cultura, al linguaggio, al paesaggio, al lavoro agricolo, artigianale e industriale, alle tradizioni del territorio”.

Nel percorso di riconoscimento come Ecomuseo si vuole coinvolgere il mondo associativo e le scuole. Ingenium, con i propri associati e avvalendosi di esperti, si impegna a elaborare e seguire il processo e  il Comune sostiene economicamente l’iniziativa  con contributo  complessivo di 18.000 euro, suddivisi in 8.000 euro per l’anno 2020, 6.000 euro per il 2021 e 4.000 euro per il 2022.

Ingenium
Nata nel 2008, nel 2012 l’associazione aveva ottenuto in comodato d’uso dalla Regolare Provincia dei Frati minori Cappuccini  l’ex convento e grazie al lavoro dei volontari, con sostegni pubblici e privati, ne ha poi avviato un progetto di recupero e valorizzazione.
L’iniziativa ha condotto alla creazione di una mostra stabile delle creazioni dell’ingegno e del lavoro locale, testimoniato dalle realizzazioni tecnico-meccaniche via via perfezionate nell’artigianato, nell’agricoltura e nell’industria piemontesi. Il museo dell’Ingegno così creato ha poi ospitato diversi eventi a tema di vasto interesse. 
Parallelamente alla ricerca e custodia dei macchinari storici, i soci hanno predisposto un progetto globale di recupero della struttura per esporre in modo adeguato i reperti, dal cui è stato stralciato e già realizzato un primo lotto di lavori, finanziato dalla Compagnia di San Paolo e da un significativo contributo del Comune, con la creazione di un parco fruibile gratuitamente dai buschesi.
 
Ecomusei
La Regione riconosce e promuove gli ecomusei sul proprio territorio quali strumenti culturali di interesse generale e utilità sociale orientati a uno sviluppo locale sostenibile, volti a recuperare, conservare, valorizzare e trasmettere il patrimonio identitario, culturale, sociale, ambientale, materiale e immateriale di un territorio omogeneo, attraverso la partecipazione delle comunità locali in tutte le loro componenti.
La Regione concede contributi economici ai Soggetti gestori, pubblici o privati, per la realizzazione delle attività istituzionali svolte dagli Ecomusei, in applicazione della Legge regionale n. 13 del 3 agosto 2018 "Riconoscimento degli ecomusei del Piemonte".
Gli obiettivi degli ecomusei sono:
  • favorire progetti di sviluppo sostenibile del territorio che mettano in relazione cultura, ambiente, cura del paesaggio, agricoltura, formazione, turismo e inclusione sociale attraverso la partecipazione di abitanti, associazioni, amministrazioni locali e istituzioni scolastiche;
  • riservare particolare attenzione alle competenze tramandate oralmente a vantaggio delle nuove generazioni attraverso percorsi didattici ed educativi;
  • valorizzare il patrimonio linguistico piemontese attraverso confronti intergenerazionali e interculturali;
  • salvaguardare l’archeologia industriale attraverso il recupero, il ripristino funzionale e la nuova destinazione d’uso di fabbriche, opifici, mulini, officine, miniere, ecc.;
  • favorire attività economiche sostenibili attivando laboratori tematici con lo scopo di recuperare le attività agrosilvopastorali e artigianali, mettendole in relazione con le industrie locali e le nuove tecnologie;
  • favorire la conoscenza dei prodotti tipici locali, coinvolgendo produttori, operatori turistici, residenti e visitatori;
  • adottare logiche di rete e processi partecipati, su ispirazione della Convenzione Europea del Paesaggio, della Convenzione di Faro e dei trattati internazionali dedicati alla salvaguardia dei patrimoni culturali materiali e immateriali, attivando scambi di esperienze e favorendo progetti condivisi con altri ecomusei, musei e istituti culturali.


 

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Ultimo aggiornamento: 13/11/2020 15:54