Un po' di Busca in viaggio per Marte

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Un professionista e un ospite della nostra città fra i consulenti che partecipano alla prossima missione datata 2013

Data:

28 Agosto 2007

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Enzo Graffino al lavoro nel suo studio di Busca
Enzo Graffino al lavoro nel suo studio di Busca
Ci sarà un po' di Busca nella prossima missione su Marte dell'Agenzia spaziale europea (Esa). Proprio così: tra i numerosi consulenti internazionali che partecipano alle innumerevoli fasi progettuali ed esecutive della futura grande impresa compare un professionista buschese, il geometra Enzo Graffino, che, avvalendosi anche del lavoro dei suoi colleghi dello Studio Geo3 di via Umberto I, Enrico Rinaudo e Silvia Tardivo, è uno dei firmatari del progetto vincitore del concorso lanciato dall'ente spaziale per realizzare la complessa iniziativa.

“ExoMars” è il programma più importante di esplorazione planetaria dell’Europa per i prossimi anni.

 Come si sia arrivati a tanto ce lo spiega il geometra.

"Non dico che questa avventura - racconta - sia incominciata per scommessa, perché a proporcela è stato uno scienziato serio e con cognizione di causa: il titolare della proposta è infatti Ray Bate, fisico inglese e titolare di una piccola società britannica sotto la cui egida è stato presentato il progetto. Ray è un cliente del nostro studio e vive a Busca, della quale predilige la gente simpatica, le cose italane e la vicinanza alle sue amate Alpi. Ha conosciuto la nostra città venendo a trovare la sua figliola e, siccome è un consulente, oltre che della Nasa e della Royal Navy (la Marina britannica), anche della Alenia Spazio di Torino, ha scelto Busca come sua seconda patria anche per una questione di comodità. Tuttavia, per noi dello studio, è ancora in parte incredibile che si stia per affrontare un impegno di tale portata: grazie allo sprone e all'aiuto di persone eccelse come Bate cercheremo di dare onore nel nostro piccolo a tutta la città".

Erano i giorni tra il Natale e il Capodanno scorsi: Bate mise attorno allo stesso tavolo di lavoro anche Mario Ferguglia, geologo torinese, Dave Barnes, professore dell'università di Wales e il fotografo Stefano Cattelan.

Si trattava di stilare una proposta di progetto per realizzare l'M.T.S. ossia il Mars terrain simulator, il simulatore per lo sviluppo e le prove del Rover: una cosa proprio high profile.

Spiega Graffino: "Il nostro compito era redigere il progetto esecutivo per creare il terreno sul quale si simuleranno tutti i movimenti che il robot inviato su Marte, il Rover, dovrà compiere su quel pianeta compresa la perforazione fino a 2 metri di profondità ed il relativo prelievo dei carotaggi. La bozza del progetto ha superato una prima selezione e ci è stato chiesto di perfezionarla ulteriormente. Alla seconda selezione, alla quale hanno partecipato numerose altre cordate internazionali di esperti, il nostro documento è stato premiato: siamo stati scelti noi e la comunicazione ufficiale ci è giunta proprio ieri!".

E da oggi il team è all'opera per la stesura definitiva del progetto, da presentare entro i prossimi tre mesi. Si dovranno fornire tutti i dettagli delle caratteristiche morfologiche del terreno, che dovrà essere poi realizzato in un edificio appositamente destinato a Torino, a cura di una Società italiana interna all'Esa, e sul quale si effettueranno le simulazioni delle esplorazioni del robot.

La missione è in programma per il 2013: nei prossimi cinque anni ogni dettaglio prevedibile dovrà essere previsto e la sicurezza dei movimenti del Rover sul terreno accidentato del pianeta a noi più vicino è di importanza determinante. Si prevede che il robot possa inviare dati alla Terra per almeno due stagioni "marziane" (diversi mesi) e che superi il periodo delle tempeste di sabbia, durante il quale dovrà chiudersi a conchiglia, per poi riprendere a captare ed inviare dati. Lo scopo principale della prossima missione è indagare sulle tracce di ghiaccio già individuate dalla scorsa missione firmata dall'Esa.

Ne sapremo di più, forse, strada facendo: i particolari del progetto, manco a dirlo, sono infatti coperti dal più stretto riserbo e nemmeno per gli amici buschesi il geometra può fare un'eccezione... con la promessa di togliere il top secret sui dettagli se e appena sarà possibile.


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