Echi manzoniani al Roccolo

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Spettacolo teatrale sabato prossimo alle ore 21

Data:

03 Settembre 2007

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Sabato prossimo lo spettacolo teatrale
Sabato prossimo lo spettacolo teatrale "Echi della colonna infame" al Castello del Roccolo
Sabato prossimo, 8 settembre, alle ore 21, nel Castello del Roccolo , si terrà lo spettacolo “Echi della Colonna Infame”, a cura della Compagnia Teatro della Gramigna, con la regia e l’adattamento di Chiara Giordanengo e Michele Viale. 

“Echi della Colonna Infame” si rifà direttamente al testo, adattato da Giordanengo e Viale, dell’opera di Alessandro Manzoni “Storia della Colonna Infame”, in cui l’autore denuncia la pratica della giustizia inquisitoria e del ricorso alla tortura e alla pena di morte, traendo spunto da un oscuro episodio accaduto a Milano nel 1630, anno in cui in città, come in tutto il Nord Italia imperversava la peste. 

Un barbiere milanese, Giangiacomo Mora, fu accusato da alcuni testimoni visionari di aver “unto” porte e mura per diffondere il contagio. Dopo orribili torture confessò e fu giustiziato. Nella messa in scena, accanto ai protagonisti, agisce come personaggio la Peste, presenza inquietante che intorpidisce il realismo della vicenda suscitando inquietudini ancestrali profondamente seducenti. 

L’iniziativa, curata dall'associazione Marcovaldo, rientra nell’ambito della rassegna “Castelli in scena”. L’ingresso è gratuito. 

Protagonisti gli attori Marco Albanese, Roberta Gazzera, Ignazio Fiore, Francesca Monte, Eugenia Tonello, con la partecipazione di Marco Ferraro. Le luci sono di Italo Draperi, i suoni di Marco Molinaro, la scenografia di Roberta Scarzello e Gustavo Schiffer, i costumi di GattiBazar.it. 



Il Teatro della Gramigna 
E' stato fondato nel 1998 per iniziativa di un gruppo di ex-allievi veterani dell’Accademia Teatrale “Giovanni Toselli” di Cuneo. La compagnia nasce con l’intento di esplorare tecniche di recitazione e messa in scena poco consuete, al fine di proporre un teatro profondamente classico nei contenuti, ma svecchiato negli schemi interpretativi. 

L’originalità del “pensiero-Gramigna” si fonda sulla compattezza del gruppo e ha come propulsori l’entusiasmo degli attori e la creatività dei registi. Grazie a questo e all’utilizzo di un linguaggio scenico ricco ma molto diretto, ciascuno spettacolo è ad un tempo evocativo, divertente, impegnativo, emozionante, di forte impatto e molto comunicativo per il pubblico.

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